Ferragosto riscalda i prezzi. Mentre la polemica sul costo della vita tiene ancora banco e vede le
associazioni dei consumatori sul piede di guerra le prime stime degli analisti sul dato di agosto indicano un’inflazione in salita al 2,3% dal 2,2% di luglio certificato dall’Istat.

Domani ci sarà il primo verdetto con la consueta rilevazione dalle città campione, ma il consensus che si raccoglie tra gli esperti è piuttosto unanime.
Tutti i principali esperti, infatti, concordano nel ritenere che l’inflazione ad agosto subirà una decelerazione su base congiunturale dal +0,2% di luglio a un +0,1% nel mese in corso (qualcuno dopo i temporali estivi ipotizza la possibilità di un
dato stabile ad agosto rispetto al mese precedente). Ma il dato sull’indice dei prezzi al consumo tendenziale (ovvero riferito
allo stesso mese dell’anno precedente) è previsto invece in crescita al 2,3%, con la possibilità che si possa sfiorare anche il 2,4% se ci saranno da subito ripercussioni sul costo dei generi alimentari. Eventuali rincari che – osservano gli esperti – per le metodologie di calcolo e per le esperienze
passate non genereranno comunque degli choc sul rialzo dei prezzi. A tenere desta la preoccupazione, secondo le stime raccolte, sembra piuttosto la tensione sul costo dei prodotti energetici. Secondo le previsioni l’inflazione su base annua dovrebbe
attestarsi tra il 2,3 e il 2,4 per cento dopo aver segnato un tradizionale riacutizzarsi tra settembre e ottobre, quando si rinnovano le scorte, c’è il ritorno a scuola e c’è il consueto adeguamento dei listini.