Si è conclusa sabato a Sassuolo la seconda edizione di “Sassuolo si tinge di giallo”, rassegna dedicata alla letteratura noir. L’iniziativa ha visto la presenza di diversi e importanti autori italiani, tra i quali il sassolese Roberto Valentini che ha presentato il suo ultimo romanzo Terre rosse.

Roberto Valentini, ha avvertito in apertura Francesco Genitoni, assessore alla cultura del Comune di Sassuolo, non è presente alla rassegna in quanto sassolese, ma perché autore di indubbio e dimostrato valore.
Valentini, 42 anni, è con Terre rosse (Todaro Editore) al suo secondo romanzo. Protagonista del libro è lo stesso Carlo Castelli, cronista modenese improvvisatosi detective, già personaggio principale di Impasto perfetto, primo romanzo dell’autore. Il progetto, ha spiegato lo scrittore, è di costruire una trilogia lavorando su tre eccellenze del nostro territorio: dopo la piastrella e la Ferrari, il terzo romanzo sarà a tema gastronomico (aceto balsamico probabilmente). Anche se, ha precisato l’autore, gli oggetti rimangono, come nel caso della Ferrari, sullo sfondo della vicenda, con il ruolo tuttavia importante di ricordarci il potere perverso che spesso hanno sugli uomini.
Parole lusinghiere su Roberto Valentini sono poi venute da Carlo Oliva, giornalista e critico, che ha apprezzato il libro, “non un giallo tradizionale nè un giallo di provincia”, e che ha definito Valentini “un autore sobrio, nel senso che usa con parsimonia gli strumenti espressivi, ottenendo il massimo con poco”. “Un autore che”, ha continuato il critico, “raccoglie le convenzioni del genere, ma non ne è prigioniero, e si muove con libertà tra suggestioni del noir familiare e dell’intrigo giornalistico-politico, per arrivare a costruire una bella trama solida in cui tutto funziona”.
“Perciò”, ha concluso Oliva: “Se l’anno scorso è stato salutato come uno scrittore promettente, quest’anno bisogna dire che ha adempiuto alle promesse e, a questo punto, aspettiamo con ansia il terzo!”.