Nei Registri delle imprese conservati presso le nove Camere di Commercio dell’ Emilia-Romagna figuravano, a fine settembre 2002, 412.003 imprese attive rispetto alle 409.767 di 12 mesi prima, con un aumento tendenziale dello 0,5%. L’ Emilia-Romagna, spiega l’ Ufficio studi Unioncamere regionale, è cresciuta meno rispetto alla media nazionale (+1,1%). Solo cinque regioni sono cresciute più lentamente, in un arco compreso fra il calo dello 0,9% del Molise e l’ aumento dello 0,4% del Veneto. Gli aumenti percentuali più sostenuti sono stati registrati in Calabria (+3,7%) e Basilicata (+2,8%).


Al di là della minore intensità degli incrementi, l’
Emilia-Romagna si è tuttavia collocata tra le regioni dove è più elevato il rapporto tra imprese e popolazione. A fine settembre 2002 la regione registrava, assieme al Molise, un’ impresa ogni 9,76 abitanti, preceduta da Trentino-Alto Adige
(9,60), Marche (9,54) e Valle d’ Aosta (9,44). Il saldo fra imprese iscritte e cessate dei primi nove mesi del 2002 è risultato attivo in Emilia-Romagna per 1.871 unità, in ridimensionamento rispetto al surplus di 4.342 imprese dei primi nove mesi del 2001. Se si guarda all’ andamento dei vari settori di attività, si evince che la crescita percentuale più ampia, pari al 6,3%, è stata registrata nelle attività immobiliari, di noleggio, informatica e ricerca. Più in dettaglio sono state le imprese legate alla ricerca e sviluppo e al comparto immobiliare a registrare gli incrementi piu’ vistosi, rispettivamente pari
all’ 8,3% e 9,8%. Il secondo settore per dinamismo è stato quello delle costruzioni, con una crescita del 5,3%. Segue il piccolo settore dell’ istruzione (+4), davanti a sanità ed altri servizi sociali (+3,9%). L’ industria manifatturiera (caratterizza circa il 14% del Registro delle imprese) ha segnato un leggero aumento (0,2%), in parte dovuto alla vivacità delle industrie metalmeccaniche che ha annullato la
nuova diminuzione (-1,9%) emersa nelle imprese operanti nel campo della moda. Il settore del commercio e riparazioni (costituisce quasi un quarto del Registro delle imprese) ha accusato una nuova diminuzione pari allo 0,6%. Per alberghi,
ristoranti e pubblici esercizi è stato invece rilevato un aumento dell’ 1%. Il settore dell’ agricoltura, silvicoltura e pesca ha accusato una nuova diminuzione, pari al 3,3%. Per quanto riguarda la forma giuridica, è continuato l’ incremento delle società di capitale, cresciute del 7,3% rispetto al settembre 2001. Per le società di persone, è stato
registrato un aumento tendenziale più contenuto (+ 0,7%). Per le ditte individuali è emersa una diminuzione dello 0,8%. Nelle altre forme societarie, che costituiscono un aspetto marginale
del Registro delle imprese, è stato rilevato un incremento del 2,3%. La diffusione delle società di capitale è un fenomeno che è in atto da lunga data: a fine settembre 2002 costituivano il 12,9% del Registro imprese. Cinque anni prima l’ incidenza era del 9,5%. Per le ditte individuali è stato invece rilevato un cammino opposto. Dalla quota del 69,1% del settembre 1997 si è scesi al 63,4% del settembre 2002.