E’ ricominciato in Tribunale a Modena il processo per i presunti abusi edilizi di Ponte Alto, l’area che ospita la sede fissa della Festa dell’Unità. Alla sbarra ci sono cinque degli otto imputati che, nel luglio scorso, dopo il ricorso del pm Giuseppe Tibis contro il provvedimento di proscioglimento del Gip di Modena, furono rinviati nuovamente a giudizio dalla Corte d’Appello di Bologna.

Per tre degli otto imputati sono arrivate la prescrizione e l’assoluzione mentre gli altri cinque dovranno rispondere, a vario titolo, di falso ideologico, abuso edilizio, abuso e omissione di atti d’ufficio.

Si tratta di Giovanni Villanti e Laura Venturi, tecnici comunali, Luigi Fanti, Moreno Piccinini e Ermanno Giovannini.

I giudici hanno ascoltato la testimonianza della parlamentare di Forza Italia Isabella Bertolini, firmataria di un esposto che diede il via, nel 1997, all’inchiesta del pm Giuseppe Tibis. Bertolini, che all’epoca dei fatti faceva parte della commissione edilizia del Comune di Modena, denunciò presunte irregolarità nell’acquisto dei terreni da parte dei Ds e il cambio di destinazione d’uso dell’area senza che fosse concessa una variante e prima che fosse presentata una richiesta di sanatoria.

La parlamentare ha confermato il contenuto dell’esposto relativo all’urbanizzazione di un’area che fu acquistata dai Ds per 6 miliardi e rivenduta nell’ aprile scorso per 18 miliardi di vecchie lire dopo la realizzazione di rete fognaria, impianti di illuminazione e svincoli di accesso sulla tangenziale.

Il processo proseguirà il 5 giugno.