Sono 24.630 mila, quasi 500 in più rispetto allo scorso anno, gli studenti delle superiori modenesi che da lunedì 15 settembre saranno tutti sui banchi di scuola, così come i 16.963 delle medie inferiori (733 classi, sette in più rispetto all’anno precedente quando c’erano 377 ragazzi in meno) e i 26.442 delle elementari, aumentati di 143 unità (le classi sono otto in più).


Nelle scuole superiori gli iscritti delle statali (più il Fermi che è della provincia) sono passati da 23.459 a 24.062, ai quali si aggiungono 568 studenti delle private paritarie. L’aumento complessivo è di 11 classi, da 1122 a 1133, ma già lo scorso anno erano cresciute di 14 unità. L’aumento, confermando la tendenza, è concentrato soprattutto nei licei dove nelle prime si è registrata un’ulteriore crescita di iscrizioni e l’aumento di cinque classi: 1722 studenti (pari al 27,14 per cento) rispetto ai 1600 dell’anno scorso (26,03 per cento) e ai 1372 dell’anno precedente (23,40 per cento). Maggiore attenzione anche per l’istituto d’arte (273 iscritti in prima pari al 4,30 per cento, contro i 251 dell’anno scorso che rappresentavano il 4,08 per cento), mentre tengono tecnici e professionali: 2518 iscritti nei primi (39,68 per cento), 1577 nei secondi (24,85 per cento).

La scuola si presenta all’avvio del nuovo anno in una situazione di stress – commenta Claudio Bergianti, assessore provinciale all’Istruzione e alla formazione professionale – con insegnanti e famiglie che avvertono un senso di impoverimento e di frustrazione per le ricorrenti restrizioni, una sorta di condanna all’incertezza, visto che non vanno avanti nemmeno le novità annunciate con la legge delega Moratti”. In questo quadro, dove si sconta anche l’inadeguatezza della dotazione organica degli insegnanti (“ci sono carenze per quello che riguarda il tempo prolungato alle medie e per i progetti legati alla dispersione scolastica e all’integrazione degli alunni stranieri”), la Provincia rinnova il proprio sostegno all’autonomia scolastica: “Non possiamo sostituirci allo Stato – spiega Bergianti – ma non ci limiteremo a protestare, il nostro impegno va nella direzione di migliorare gestione e risultati qualitativi delle scuole”. Sono confermate, infatti, le attività di formazione del “Progetto qualità”, la sperimentazione della teledidattica con il “Progetto Eco”, le azioni di orientamento nelle medie inferiori e nelle superiori con iniziative informative (come la mostra itinerante “Step”) e con percorsi di sostegno alle scelte post diploma, mentre verranno ulteriormente sviluppate le attività svolte in integrazione tra scuola e formazione professionale.