Si chiamava Al Catib Muhammad
Shafir Ammay l’extracomunitario che si è suicidato dandosi fuoco nella sua auto, nella via che costeggia la sinagoga di Modena. L’uomo, di nascita giordana (24 dicembre 1969), è peraltro un cittadino kuwaitiano.

L’ auto con cui ha compiuto il suo gesto e’ la vettura personale, una Peugeot 205 bianca, i cui rottami sono gia’ stati rimossi dalla via Blasia, davanti alle serrande di negozi tra i civici 2 e 4, proprio all’ angolo di piazza Giuseppe Mazzini dove al numero 26 hanno sede la sinagoga e la Comunita’ ebraica.
L’esplosione, dopo l’incendio attorno alle 4.30 di questa mattina, e’ avvenuta alle cinque meno un quarto, proprio sotto le finestre del presidente della comunita’ ebraica modenese, Enrico Crema. Il sindaco di Modena, Giuliano Barbolini, gia’ prima delle 7 lo ha incontrato prima di partecipare a una riunione del comitato per l’ ordine e la sicurezza pubblica, gia’ concluso.


Il sindaco, parlando con i giornalisti, ha detto di ritenere che non ci sono elementi per poter definire un attentato l’episodio, quanto piuttosto un gesto di una persona disperata. Lo stesso sindaco peraltro ha detto di ritenere ”inquietante” il luogo del suicidio, proprio a fianco della sinagoga.
Il presidente della comunita’ ebraica ha due figli che hanno deciso di fare il servizio militare in Israele, dove poi sono rimasti per lavorare.
La strada dell’esplosione e’ transennata e sono ben visibili i danni riportati dagli edifici, con le finestre e le serrande divelte dallo spostamento d’aria. L’inchiesta e’ affidata al Pm Mariangela Sighicelli.