Per chi passa con il rosso scatta
la multa elettronica, senza possibilità di contestazione: il
sistema “fotored” adottato dal Comune di Modena risponde alle
caratteristiche indicate dal ministero delle Infrastrutture e
dei trasporti per il funzionamento delle multe elettroniche
senza la presenza del vigile. La conferma dell’idoneità dell’
‘occhio elettronico’ a sanzionare in automatico gli
automobilisti che non rispettano lo stop ai semafori è arrivata
dallo stesso ministero con un pronunciamento, che porta la data
di giovedì, ricevuto via fax dal Comune ieri sera.

Il modello di fotored F17A, in funzione a Modena dall’ottobre
2002, dove è stato capace di elevare oltre 50 mila
contravvenzioni, “racchiude nel suo sistema di rilevamento
tutte le quattro condizioni richieste nel decreto – specifica il
Comune in una nota – L’apparecchio deve essere installato in
modo fisso e non facilmente manomettibile; la foto deve
garantire una panoramica in cui compaia anche la lanterna rossa;
devono essere scattate in sequenza due foto a documentazione del
movimento del mezzo; l’apparecchio deve essere impostato con un
secondo di ritardo o riportare sulla foto il tempo scatto dal
rosso”.


In particolare, il pronunciamento del ministero ribadisce che
il dispositivo “risulta coerente con le indicazioni indicate
per cui lo si ritiene idoneo anche al funzionamento senza la
presenza degli organi di polizia”. In altri termini, fa notare
il comune di Modena, viene ribadita la regolarità del
funzionamento dell’occhio elettronico ai semafori anche in
assenza del vigile urbano.


“Il pronunciamento del ministero conferma che il Comune ha
agito con correttezza e nel pieno rispetto delle regole – ha
commentato il sindaco Giuliano Barbolini – Ora mi auguro che si
possa serenamente affrontare il vero problema, quello della
sicurezza stradale. Ho l’impressione che l’allarme sociale su
questo tema sia ancora troppo basso. A Modena registriamo in
media 30 morti e 2 mila feriti ogni anno. C’é chi sostiene che
sono numeri in linea con la media nazionale perché in Italia si
registrano ogni anno 8 mila morti e 300 mila feriti. Io dico
invece che fotografano una realtà che non possiamo accettare.
E’ compito delle istituzioni e dei cittadini fare di tutto per
rendere le strade più sicure”.