Sono circa 1 milione e 800.000, secondo le stime dei sindacati, i lavoratori interessati in Emilia-Romagna allo sciopero generale di quattro ore indetto dalle tre confederazioni per venerdì mattina, per protestare contro la politica economica del governo e chiedere un cambiamento di rotta sulle priorità per il paese.

Come hanno spiegato in una conferenza stampa a Bologna Danilo Barbi, Piero Ragazzini e Gianfranco Martelli – per le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil – in Emilia-Romagna si terranno 11 manifestazioni territoriali.

A Bologna sfileranno due cortei che confluiranno in piazza Nettuno da Piazza XX Settembre (in testa i precari della ricerca, gli studenti e il mondo della scuola) e da Porta S.Felice (lavoratori del commercio e del terziario). I comizi conclusivi saranno affidati al segretario generale della Cgil bolognese, Cesare Melloni, e al segretario nazionale Uil, Adriano Musi.

Anche a Modena sono previsti due cortei che confluiranno in piazza Grande dove parlerà Guglielmo Loi, segretario nazionale Uil.

A Reggio Emilia, concentramento in viale Montegrappa per il corteo che sfilerà fino a piazza Martiri 7 luglio, dove parleranno i dirigenti territoriali delle tre confederazioni e il segretario generale Cgil Scuola, Enrico Panini.

Come è stato spiegato nella conferenza stampa, la piattaforma unitaria approvata dai delegati delle tre confederazione nell’assemblea del 10 marzo è al centro di una campagna di informazione tra lavoratori e pensionati (circa 5.000 assemblee). Barbi, Ragazzini e Martelli hanno sottolineato pure l’apprezzamento diffuso che le assemblee esprimono sulla nuova scommessa unitaria lanciata dalle confederazioni, che in Emilia-Romagna ha prodotto un passo avanti con l’accordo regionale sulla qualità dello sviluppo e della coesione sociale, sottoscritto da Regione, enti locali, sindacati e associazioni degli imprenditori.