Rispetto ai loro coetanei dell’Italia centro-settentrionale prolungano maggiormente il periodo di studi e quando arrivano al lavoro raggiungono più in fretta posizioni di prestigio. Amicizia, famiglia e amore sono al primo posto nella loro scala di valori, ma per i modenesi – e qui sta la novità rispetto altri ragazzi italiani – subito dopo la sfera privata c’è quella sociale, caratterizzata dall’impegno sociale, politico o religioso.

Sono alcuni degli elementi che più saltano agli occhi nella ricerca sui giovani condotta dall’assessorato alle Politiche Giovanili e dall’Ufficio Ricerche del Comune di Modena con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e dello Iard, l’istituto milanese che ogni 5 anni, da oltre 20, svolge indagini sulla condizione giovanile nel nostro Paese pubblicandone i risultati in volumi che rappresentano una tappa obbligata per chi si occupa di politiche giovanili.

L’indagine è stata condotta su un campione rappresentativo per sesso, età e zona di residenza dell’universo giovanile modenese, estratto dall’Ufficio Statistica del Comune. Sono 800 i ragazzi dai 15 ai 24 anni intervistati telefonicamente, nel novembre dello scorso anno, attraverso un questionario strutturato composto da 33 domande. La ricerca offre innanzitutto la possibilità di un monitoraggio costante nel tempo e fornisce informazioni utili per dare risposte ai bisogni espressi dai giovani, in secondo luogo ha il vantaggio di essere confrontabile con altri studi nazionali condotti dall’Istituto Iard.

Cinque sono le sezioni in cui è articolata: area socio-anagrafica, valori, percezione della propria generazione, percezione di sé, rapporto con la città. Se simile a quella degli altri coetanei è la voglia di divertirsi e godersi la vita, una peculiarità modenese sembra invece essere l’aspetto dell’impegno sociale e il riconoscimento del valore dell’eguaglianza sociale e della solidarietà.

I modenesi si dichiarano molto di più di quanto non facciano i coetanei altrove, fiduciosi non solo delle organizzazioni politiche internazionali (UE e ONU), ma anche dei loro amministratori comunali (il 70 % degli intervistati dichiara di avere molta o abbastanza fiducia contro il 35 % dei giovani dell’Italia centro-settentrionale). Si sentono partecipi della vita della città in cui oltre il 90 % di loro si dichiara molto o abbastanza orgoglioso di vivere e se gli si chiede a quale ambito territoriale sentono di appartenere indicano la città di Modena (prima scelta per il 29,4 %) prima dell’Italia (17,6 %) e del mondo (18,8 %). Conoscono i servizi e i progetti pensati per loro dalla città e in oltre l’87 % dei casi dichiarano di utilizzarne almeno uno. All’amministrazione chiedono soprattutto di favorire esperienze all’estero, ma anche contributi per l’affitto o l’acquisto della casa. Per migliorare la loro vita vorrebbero anzitutto più tempo (36,8 %), mentre uno su quattro, soprattutto ragazze, preferirebbe avere più amicizie prima che un reddito maggiore o un migliore lavoro.