Settant’anni di attività per
tutelare otto secoli di storia. Il Consorzio di tutela del
Parmigiano Reggiano festeggia nel 2003 il settantesimo anno di
fondazione ed ha presentato in una conferenza stampa a Bologna
le iniziative con cui tra settembre e ottobre 2004 celebrerà la
ricorrenza.

Costituiito nel luglio del 1934, quando la produzione di
Parmigiano reggiano ammontava a 37 mila tonnellate, il Consorzio
é arrivato a produrne oggi 113.400. Sempre nel 1934 è stato
depositato per la prima volta il marchio che oggi è uno dei
più conosciuti al mondo.
Nella conferenza stampa, il presidente del Consorzio Andrea
Bonati ha ripercorso le tappe del prodotto a partire dal
Medioevo (viene citato nel Decamerone di Boccaccio) per arrivare
ai giorni nostri. “E’ una storia – ha detto – continuamente
tesa al miglioramento della qualità, legata strettamente al
territorio. Ancora oggi, per l’alimentazione dei bovini si
utilizzano solo foraggi locali e la trasformazione del latte in
formaggio avviene senza additivi chimici e solo con l’uso di
caglio naturale”. La tutela della denominazione d’origine del
Parmigiano Reggiano impegna in modo particolare il consorzio per
contrastare le numerose imitazioni: solo nel 2003 – è stato
ricordato alla conferenza stampa – sono stati investiti 350 mila
euro per combattere le imitazioni negli Stati Uniti. “La
produzione di formaggi con denominazioni simili al Parmigiano
(tipo Parmesan) – ha detto il direttore Leo Bertozzi – ammonta
nel mondo a 600 mila tonnellate, un quantitativo sei volte
superiore alla produzione del Parmigiano originale”.
Tuttavia le esportazioni sono in crescita. In meno di dieci anni
il Parmigiano esportato è passato dal 4 al 12% e negli ultimi
anni le esportazioni sono in crescita mediamente del 13%
all’anno. Oltre ai Paesi europei (Inghilterra, Germania, Spagna,
Svizzera) e al Nord America, il mercato estero si sta estendendo
ai Paesi asiatici. “C’é già un buon flusso di esportazioni
verso il Giappone – ha detto Bonati – e ci stiamo affacciando in
Cina, un Paese il cui mercato è tutto da scoprire perché non
é diffuso l’uso del formaggio”.
Nel 2003, secondo i dati presentati alla conferenza stampa,
sono state prodotte 2.990.500 forme di Parmigiano Reggiano,
lavorate da 524 caseifici che ritirano il latte di 5.400
allevamenti. Il giro d’affari è stato di 900 milioni.


Le celebrazioni del settantesimo si svolgeranno nelle cinque
province di produzione: giovedi 16 settembre a Parma ci sarà un
convegno su “Qualità e sicurezza nelle produzioni tipiche”; a
Modena il 22 settembre si parlerà di “Evoluzione della
comunicazione pubblicitaria del Parmigiano-Reggiano” (il primo
cortometraggio è del 1954, anno delle prime trasmissioni
televisive); giovedì 30 settembre a Mantova in un convegno
saranno ricordate “Le persone che hanno fatto la storia del
Consorzio”; il 7 ottobre a Bologna si parlerà della “Tutela e
valorizzazione del Parmigiano-Reggiano: il ruolo delle
Istituzioni”; il 14 ottobre a Reggio Emilia, nell’ambito di un
convegno sul “Ruolo dei Consorzi in Europa nella gestione dei
prodotti del territorio”, si svolgerà la prima edizione del
Premio internazionale Parmigiano-Reggiano, che sarà assegnato a
una prodotto tipico di altri territori mondiali. “Questa
inziativa – ha spiegato Bertozzi – vuole essere il contributo
del Consorzio per promuovere l’attività di tutela delle
produzioni tipiche nel mondo. Un’attività che ci vede impegnati
anche all’interno dell’associazione ‘Origin’ che abbiamo
costituito a Ginevra, insiema ad altri consorzi di tutela, per
mettere la nostra esperienza al servizio di produttori di tutte
le parti del mondo impegnati a tutelare la tipicità dei
prodotti locali”.