Averlo a bordo non è obbligatorio,
ma è consigliato portarlo con sé, perché l’obbligo scatta
quando si scende dalla macchina, ad esempio per mettere il
triangolo in caso di guasto. E’ quello che prevede, da un punto
di vista “tecnico-giuridico”, la norma sul giubbotto riflettente.

In sostanza, spiegano alla Polizia Stradale, non
scatteranno controlli per verificare che gli automobilisti
abbiano i giubbotti nel portabagagli, perché non è questo che
prevede la legge. “La norma non parla -dice la Polstrada – di
dotazione obbligatoria o di equipaggiamento di bordo, come
accade invece per il triangolo, dunque non è obbligatorio
averlo a bordo”. Così mentre chi non ha con sé il triangolo
rischia la multa, chi ha dimenticato il giubbotto non corre
rischi, se non ha problemi durante il viaggio.


L’obbligo di indossarlo scatta infatti “su strade
extraurbane, di notte o quando è difficile scorgere l’auto, ad
esempio dietro una curva”, tutte le volte che si scende dalla
macchina, lasciata in sosta a margine della strada. Il
consiglio, dunque, è di portarlo sempre con sé, “anche
perché si tratta di una norma prudenziale”, ma c’é chi
potrebbe fare eccezione. “Si tratta ad esempio -dice- di chi
guida solo in città, o non si muove mai di notte”. Ma se non
si è certi dei propri tragitti, il bilancio costi-benefici
consiglia l’acquisto: con una spesa attorno ai 10 euro si può
comprare il giubbotto (controllare sempre che sia omologato e
con il marchio CE) anche dal giornalaio, mentre chi non lo
indossa al momento giusto rischia 33 euro di multa e 2 punti in
meno sulla patente.