La sicurezza stradale è ”la più grande emergenza sociale dell’Italia” e un morto ogni ora e 18 minuti ne è la testimonianza più diretta. Nella Giornata
mondiale lanciata dall’Oms e dedicata alla sicurezza stradale, l’allarme arriva dall’Aci, che ha raccolto l’appello lanciato dall’Oms con oltre 135 partner istituzionali e privati.


”Ogni anno il nostro paese paga un prezzo elevatissimo e inaccettabile in termini di vite umane e costi sociali – ha detto il presidente dell’Aci Franco Lucchesi – la soluzione del
problema esiste ed è alla portata di tutti: responsabilità, attenzione, rispetto del Codice della strada”. Per Lucchesi, dunque, la sicurezza è soprattutto un ”fatto di cultura” e per questo la giornata di oggi deve coincidere con l’inizio ”di
un comportamento virtuoso da parte degli italiani”.

Secondo i dati dell’Aci, nel 2002 si sono verificati in
Italia 237.812 incidenti, con 6.736 morti e 337.878 feriti. Un numero elevatissimo e ancor più netto se si considera la media oraria. Un incidente ogni 2 minuti, un ferito ogni minuto e mezzo, un morto ogni ora e 18 minuti. Una piaga che costa all’Italia 34.108 milioni di euro, più del doppio dell’ultima
manovra finanziaria e pari al 2,7% del Pil.

Quello della sicurezza stradale è però un problema che riguarda tutto il mondo tanto che secondo una stima dell’Oms gli incidenti stradali sono la nona causa di mortalità nel mondo ma
seguendo questo ritmo nel 2020 diventerebbero la terza superando perfino l’Aids. I costi sociali sono stimati in 518 miliardi di dollari all’anno di cui 100 nei soli paesi in via di sviluppo. Nell’Unione Europea, infine, muoiono ogni anno più di 50.000
persone e 150.000 restano invalide.