Le sue condizioni sono stabili ma
critiche. La mancanza di segni di miglioramento nel quadro
clinico di Jacopo, il neonato abbandonato nudo al freddo sul
prato di un condominio alla periferia di Modena la notte di
venerdì, lascerebbe poco spazio all’ ottimismo, ma in tanti
hanno continuato ad inviargli doni e hanno telefonato all’
ospedale per chiedere di adottarlo, mentre la polizia continua a
cercare, finora però senza esito, la donna che l’ ha partorito.

Il piccolo è sempre ricoverato in terapia intensiva
neonatale del Policlinico modenese. Nella notte trascorsa non ci
sono stati segnali positivi nella sue condizioni, soprattutto
per la parte neurologica, che è quella cui, data le presenza di
un vasto edema, i medici prestano la maggiore attenzione. Jacopo
resta in uno stato di coma cerebrale, è costantemente
monitorato dai medici, ventilato meccanicamente e sottoposto a
continui aggiornamenti clinici.

Jacopo combatte la sua battaglia in Neonatologia mentre fuori
dall’ ospedale, non solo a Modena, si moltiplicano le persone
che vogliono dargli una mano. Gli infermieri del Policlinico
continuano ad accumulare i doni (soprattutto tutine, piccoli
abiti e scarpette ma oggi pomeriggio sono arrivati anche diversi
giochini per neonati) e raccolgono le offerte di aiuto arrivate
in questi quattro giorni. Come sono tante le persone che hanno
telefonato, al centralino dell’ ospedale e alla questura, per
chiedere informazioni sulla possibilità di adottare o di aver
in affido il piccolo.
La polizia continua invece a cercare di risalire alla mamma
del bebé, ma fino ad ora le ricerche non hanno dato esito.
Nessuno ha visto una macchina o una persona allontanarsi da via
Wagner venerdì mattina. In mancanza di un testimone non c’é
una traccia tangibile per orientare le ricerche. Così in
questura si continuano a vagliare le varie segnalazioni
arrivate, ma finora senza elementi di rilievo.


La madre del bimbo, ipotizzano gli inquirenti, potrebbe
essere a sua volta una vittima, ed essere stata costretta ad
abbandonare Jacopo, magari per una forma di estrema costrizione.
Di sicuro, il piccolo non è stato partorito nel giardino, come
dimostrerebbe la mancanza di tracce di sangue sul prato. A
lasciare il piccolo nel giardino è stata quindi forse una
persona diversa dalla madre, che ha assistito al parto o è
intervenuta in un momento immediatamente successivo, dato che il
piccolo aveva ancora attaccato il cordone ombelicale.
Il volto di Jacopo non dà una mano alle indagini. E’ ancora
troppo presto per desumere la sua origine dai tratti somatici.
Il bimbo è di carnagione chiara, ma potrebbe essere, oltre che
italiano, anche magrebino, dell’ Europa dell’est o anche
originario di alcune nazioni asiatiche.

Tre le ipotesi avanzate dagli investigatori su chi possa
essere la madre. Si potrebbe essere trattato di una prostituta,
cui lo sfruttatore ha strappato il bambino. Ma è raro, ha
ricordato il capo della squadra Mobile, Amedeo Pazzanese, che
nell’ ambito della criminalità legata alla prostituzione una
ragazza riesca a portare a termine la gravidanza. Più spesso
infatti viene costretta ad abortire. Ad aver dato alla luce
Jacopo potrebbe essere stata anche una ragazza molto giovane,
che data l’ età avrebbe ancora un senso materno poco sviluppato
o sarebbe stata facile vittima della coercizione di qualcuno che
le sta vicino. Infine, per gli inquirenti, a partorire il bebé
potrebbe essere stata una donna in uno stato di profonda
sofferenza psicologica.