Pinze, morsetti, cavi e fili elettrici, deviatori, apparecchiature e strumenti di vario tipo, dagli interruttori ai trasformatori, proprio come in un qualsiasi laboratorio di una delle tante imprese che a Modena si occupano di realizzare impianti elettrici civili e industriali.

Non siamo però in un capannone della zona artigianale, ma nel carcere circondariale di Sant’Anna dove il laboratorio è stato allestito per consentire a 13 detenuti, sette italiani e sei stranieri, di partecipare a un corso di formazione per installatore elettrico approvato dalla Provincia, con le risorse del Fondo sociale europeo, e gestito dal Centro di formazione professionale Edseg Città dei Ragazzi (Cdr).

Nelle ultime settimane del corso, che si è sviluppato in tre fasi a partire dal settembre dello scorso anno, ben sette di loro, cinque dei quali stranieri, hanno avuto l’opportunità di lavorare in stage in altrettante piccole e medie aziende della zona di Modena, uscendo dal carcere per otto ore al giorno, quaranta ore alla settimana, per quattro settimane. Un’esperienza positiva per i detenuti, ma anche per le imprese tanto è vero che ben tre aziende si sono dichiarate disponibili ad assumere, favorendo quindi il reinserimento sociale al termine della detenzione.

Per tutti coloro che hanno partecipato al corso, comunque, è previsto un attestato di frequenza all’attività di formazione come elettricista impiantista. Ai tecnici docenti della Cdr, che hanno svolto le lezioni teoriche e pratiche in laboratorio, si sono affiancati anche gli esperti del carcere: dal direttore allo psicologo, dal medico al criminologo.

Il percorso di formazione, con un finanziamento di circa 52 mila euro, si è sviluppato complessivamente in 575 ore di attività: 200 ore per la prima fase (teoria e lavoro in laboratorio sull’impiantistica civile), 195 ore per la seconda fase (impiantistica civile industriale con dieci partecipanti), 180 ore per la terza fase dove si sono svolti anche gli stage per i detenuti le cui pene, al momento dell’inizio di questa fase, consentivano di partecipare all’esperienza.