Si sfata il mito dell’italiano
pigro: l’Istat ci fa sapere che ci muoviamo molto per andare a lavorare o a studiare, spostandoci nella nostra citta’ o verso altri comuni, piu’ al nord che al sud, piu’ in macchina che con i mezzi pubblici o a piedi.


QUANTI SONO I PENDOLARI – I dati dell’ istituto di statistica, estrapolati dal Censimento 2001 della popolazione, mostrano ancora una volta un’ Italia a due velocita’: se oltre 26 milioni di italiani, il 46,8% della popolazione residente, si spostano ogni giorno da casa per raggiungere il luogo di lavoro o di studio, la percentuale sale al 53% in Lombardia e scende al 38,8% in Calabria.


PIU’ PER LAVORO CHE PER STUDIO – Anche qui una conferma della spaccatura tra Nord e Sud del Paese. Il 63,1% delle persone si sposta per andare al lavoro, il restante 36,9% per raggiungere il luogo di studio. Ma scendendo da Nord a Sud, la quota di spostamenti per raggiungere il luogo di lavoro diminuisce e, di conseguenza, aumenta quella per raggiungere il luogo di studio.

L’ Emilia Romagna e’ la regione dove gli spostamenti per motivi di lavoro sono relativamente piu’ alti (71,2%) e piu’ bassi quelli per motivi di studio (28,8%). La Campania, al contrario, registra la piu’ alta percentuale di spostamenti per motivi di studio (51,6%) e la piu’ bassa per motivi di lavoro (48,4%).


SPOSTAMENTI ‘A CORTO RAGGIO’ – I pendolari si spostano soprattutto all’ interno dello stesso comune di residenza (61,9%) e verso altri comuni della stessa provincia (31,0%).
Percentuali piu’ basse si riscontrano per i flussi verso comuni appartenenti a un’ altra provincia della stessa regione (5,2%) e verso comuni di altre regioni (1,9% compresi gli spostamenti verso l’ estero, pari a circa 0,2%). Siciliani e laziali sono quelli che si muovono di piu’ all’ interno dello stesso comune, valdostani e lombardi invece si spostano soprattutto verso un altro comune della stessa provincia. Si mettono ogni giorno in viaggio verso altre province soprattutto toscani e lombardi, mentre la palma dei piu’ ‘mobili’, cioe’ di coloro che per lavorare o studiare devono addirittura cambiare regione spetta a molisani e umbri.


MEZZ’ORA IN MEDIA PER ARRIVARE AL LAVORO – La maggioranza dei pendolari ha la fortuna di raggiungere il luogo di lavoro in non piu’ di un quarto d’ ora; soltanto una piccola percentuale (3,4%) ha bisogno di piu’ di un’ ora. Il resto si colloca nelle fasce intermedie dei tempi di percorrenza, con un’ alta percentuale che si colloca intorno alla mezz’ ora. I piu’ fortunati sono i pendolari di Molise, Val d’Aosta e Marche, mentre laziali, lombardi e liguri perdono molto tempo per gli spostamenti.


L’ AUTO IL MEZZO PIU’ USATO – L’ Istat conferma la scarsa propensione degli italiani muoversi a piedi: la stragrande maggioranza (83,2%) usa infatti i mezzi di trasporto, primo fra tutti l’ automobile. Il 13,1% utilizza i mezzi pubblici, il 4,6% la moto o lo scooter, soltanto il 2,9% la bicicletta. E’ nel Nord-Ovest che si usano di piu’ i trasporti pubblici, mentre la bicicletta e’ il mezzo scelto soprattutto da chi vive nel Nord-Est. L’ autobus aziendale o scolastico e’ utilizzato maggiormente al Sud, soprattutto in Calabria. A piedi si muovono soprattutto i meridionali, soprattutto pugliesi e campani.


CAPOLUOGO POLO D’ATTRAZIONE – Gran parte dei flussi di pendolari si sposta verso i comuni capoluogo. Le punte piu’ alte a Roma, Palermo e Genova. I veneziani sono quelli che maggiormente escono dalla loro provincia per recarsi in altri comuni della stessa regione, mentre i veronesi per lavorare o studiare devono addirittura uscire dalla regione. I grandi comuni sono anche quelli dove ci si sposta di piu’, soprattutto per lavoro.