Il 2003 è stato un anno positivo per il mercato del lavoro, con 225.000 occupati in media in più rispetto al 2002, ma la crescita ha toccato solo marginalmente il Sud che si è fermato a +11.000 posti. Emerge dal Rapporto annuale dell’Isfol.

L’occupazione è aumentata dell’1% soprattutto per i nuovi posti a tempo indeterminato (+178.000). La gran parte dell’occupazione è al Nord (+144.000). Al Centro (+70.000) e al Sud (+11.000) ma crescono quelli ‘fissi’.
L’incremento occupazionale ha avvantaggiato soprattutto la componente femminile (128.000 dei nuovi posti, pari a un +1,6%) rispetto a quella maschile (+97%, pari allo 0,7% in più), ma anche quella anziana (+152.000 nella sola classe 50-59 anni).

Se comunque si allunga la vita lavorativa, la fascia di età dei 55-64 anni lavora ancora troppo poco rispetto agli obiettivi di Lisbona (il 30%, contro il traguardo del 50% previsto per il 2010).
Il lavoro fisso (a tempo pieno e indeterminato) riguarda circa due occupati su tre, in linea con l’Europa, mentre il lavoro indipendente è molto al di sopra della media europea con sei milioni di occupati, pari al 27% del totale.
Il part-time è in leggera crescita (+10.000 unità) grazie alla crescita del fenomeno tra le donne (+51.000 che ha compensato il calo tra gli uomini) nel Nord. Si conferma, poi, l’aumento per il lavoro parasubordinato.