Una maxioperazione contro la pedofilia on line è in corso dalle prime ore di stamani a conclusione delle indagini della polizia postale di Venezia che ha portato a centinaia di arresti e di perquisizioni che si stanno eseguendo in tutto il territorio nazionale e anche in 65 paesi stranieri (35 europei, 15 africani, 16 asiatici, 11 americani e uno dell’emisfero australe).


L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia, e già conosciuta come ‘Canalgrande’, è stata decisiva per contrastare il fenomeno della diffusione per via telematica della pornografia minorile sviluppatasi su uno dei servizi di file sharing più conosciuti della rete.
Nel blitz sono impegnati, solo in Italia, oltre trecento agenti della polizia delle comunicazioni e di altri uffici territoriali della polizia di Stato che stanno operando per eseguire oltre 80 perquisizioni in Veneto, Piemonte, Lombardia, Campania, Sicilia, Lazio, Marche, Toscana, Sardegna, Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Calabria e Puglia.
Contemporaneamente, il blitz è scattato anche in Norvegia, Spagna, Grecia, Polonia, Svizzera, Libano, Argentina, Canada, Lussemburgo, Francia, Belgio, Germania, Irlanda, che stanno impegnando le polizie locali dopo aver messo allo scoperto reti di pedofili che operavano in internet.

Fra gli indagati, oltre a soggetti già coinvolti in indagini su violenze sessuali nei confronti di minori o in tema di pornografia minorile, figurano anche liberi professionisti (pediatri, avvocati, medici), pubblici dipendenti (anche appartenenti a forze dell’ordine), studenti e persone impegnate in attività a diretto contatto con ambienti giovanili (insegnanti, educatori e animatori di boy scout).

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati oltre a centinaia di personal computer, migliaia di floppy disc, di cd rom, che saranno poi analizzati dagli esperti della polizia postale.
Nella prima fase dell’operazione ‘Canalgrande’ scattata nel novembre 2004 erano state arrestate oltre trecento persone e altre seicento risultate indagate coinvolgendo anche in questo caso moltissimi paesi del mondo. I particolari dell’operazione saranno resi noti in una conferenza stampa prevista alle 12 presso la sede della polizia delle telecomunicazioni di Mestre.