I carabinieri di Formigine, assieme ai colleghi del Nucleo operativo della Compagnia di Sassuolo, hanno fermato per rapina pluriaggravata, il responsabile del ‘colpo’ a mano armata compiuto dieci giorni fa, il 6 maggio, ai danni della Banca Popolare di Verona e Novara a Casinalbo di Formigine.


Testimoni della rapina avevano descritto l’auto con cui il rapinatore era fuggito. La macchina, una Opel Station Wagon di grosse dimensioni e dal colore rosso metallizzato, assieme all’indicazione dell’inflessione dialettale dell’uomo, avevano permesso agli investigatori di capire che il rapinatore solitario era lo stesso che nel giugno dello scorso anno aveva rapinato il Credito Emiliano di Maranello. Una rapina messa e segno in un momento di pausa dell’attivita’ di giardiniere che l’uomo, affidato in prova ai servizi sociali, stava svolgendo.


Il rapinatore, per quella rapina, era stato arrestato a Modena dai Carabinieri di Sassuolo e Maranello qualche ora dopo il colpo. Gli indizi raccolti per questa seconda rapina hanno indotto i militari a perquisire sabato la camera di un albergo di Campogalliano, dove, alloggiava il 48 enne L.R.I., di origine lombarda.

All’interno dell’alloggio stati trovati 3.200 euro in contanti, parte della refurtiva dell’ultima rapina (il cui bottino era stato di 6.000 euro), ma anche uno storditore elettrico che il rapinatore aveva usato per minacciare gli impiegati degli istituti di credito rapinati; oltre ad una serie di parrucche, baffi e barbe posticce usati per travisare i propri connotati. Il fermo e’ stato convalidato dal Gip di Modena.