Gli italiani hanno disertato le vacanze. Ed e’ stata diserzione in massa, secondo il sindacato balneari (Sib) che stima in 1 milione abbondante il numero dei vacanzieri che non hanno aperto l’ombrellone sulle spiagge nei primi due mesi (giugno-luglio).


”Sulle spiagge abbiamo registrato una diminuzione di presenze rispetto allo scorso anno che varia dal 5 al 25%, pari ad una flessione di circa 1 milione di turisti”, e’ il bilancio allarmato di Riccardo Borgo, presidente del sindacato che associa 10.000 imprese ed aderisce a Fipe/Confcommercio.

La situazione meteorologica instabile e il sensibile calo dei consumi stanno mettendo in seria difficolta’ il turismo italiano, in special modo quello balneare che dovrebbe lavorare al massimo delle possibilita’ a giugno, luglio ed agosto. In tutte le 15 regioni bagnate dal mare sono stati riscontrati segnali negativi nei primi due mesi, rimanendo molto lontani dai buoni risultati conseguiti nel 2003, anche per quanto riguarda i turisti stranieri sono tanti quelli che continuano a disertare le nostre spiagge. Eppure le statistiche confermano che il mare e’ la meta preferita dai turisti, (oltre il 70% di coloro che vanno in vacanza), e lo stabilimento balneare e’ scelto specialmente dalle famiglie e dai giovani per la molteplicita’ dei servizi offerti, la sicurezza, la pulizia ecc. Anche quest’anno, poi, assistiamo al turismo ‘mordi e fuggi’, sia gli italiani che gli stranieri vanno al mare preferibilmente nei week-end, quando gli stabilimenti balneari raggiungono le presenze al massimo della capienza, mentre nei giorni feriali le spiagge rimangono semivuote nonostante le numerose promozioni a tariffe ridotte.


”Purtroppo non ci sono prospettive migliori per agosto – aggiunge Borgo – i primi giorni, infatti, sono stati caratterizzati da maltempo e da temperature inferiori alla media stagionale. Speriamo che, avvicinandosi il ferragosto, si possa arrivare al tutto esaurito. Diversi i motivi: la difficile situazione economica dell’Italia, (ma anche di molte nazioni europee), la serie di attentati terroristici che scoraggia i turisti stranieri a viaggiare, la forte concorrenza da parte degli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, senza contare l’erosione, costante ma inesorabile, subita dalle spiagge che costringe molti operatori a rivedere ogni stagione la logistica dei servizi”.
Anche i consumi risentono pesantemente della congiuntura negativa, la maggior parte dei clienti e’ sempre molto attenta a spendere poco, (quest’anno c’e’ stata una flessione di vendite per gelati, acqua minerale e bibite in generale intorno al 15%).


”Il comparto balneare e’ un elemento trainante del turismo italiano – conclude Riccardo Borgo – la politica degli imprenditori da anni e’ rivolta a riqualificare e migliorare le proprie strutture con una grande attenzione alla qualita’ ed alla difesa dell’ambiente. Il comparto balneare rappresenta la ‘cartina di tornasole’ del turismo italiano, i dati relativi a questi primi due mesi devono far riflettere per poter programmare gli opportuni interventi e correre ai ripari prima che l’Italia perda competitivita’ e quindi ulteriori posizioni e fette di mercato tra i Paesi leader”.

Questo e’ il bilancio della prima fase della stagione (giugno-luglio), sulla base di un sondaggio condotto, nelle 15 regioni bagnate dal mare, fra 450 imprese balneari aderenti al Sib (i dati sono raffrontati con i rispettivi mesi del 2004).

In Emilia Romagna giugno invariato e luglio a – 10% .