Sono da addebitare principalmente ai mancati interventi del Governo sulle accise dei carburanti, gas ed rc auto, le fiammate inflattive di luglio, nonostante un vistoso calo dei consumi reali per la mancanza di materia prima: redditi decenti per far ripartire i consumi, non già l’esortazione, anche pubblicitaria, ad un maggiore indebitamento delle famiglie come i provvedimenti della cessione del quinto dello stipendio a dipendenti privati, lavoratori atipici e pensionati. Lo affermano Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori.


Ma l’inflazione reale, depurata dal sapiente dosaggio dei pesi del paniere Istat,che assegna ad alcune voci (RC Auto, Servizi bancari, spese per l’abitazione) percentuali sottostimate con la finalità di pilotare il ‘carovita’, viaggia tra il 6,2 ed il 7,9 per cento per le famiglie con un reddito tra 15.000 ed i 18.000 euro,mentre supera il 10 per cento per quei redditi da pensione sotto i 10.000 euro.
E mentre a luglio sono cresciuti del 9 per cento i prezzi dei biglietti aerei rispetto a giugno, con una lievitazione addirittura del 35,9% rispetto a luglio 2004; subiscono “tensioni” del 2,2 per cento sui 12 mesi prima anche quei servizi assicurativi che dovevano diminuire del 18 per cento ed i prezzi della benzina crescono del 9,5 per cento e quelli del gasolio del 20,9 per cento; il governo che aveva istituito in pompa magna commissioni di “esperti” per “studiare” un fenomeno che massacra i redditi delle famiglie, continua a latitare impegnato nel gioco delle tre carte, senza affrontare seriamente politiche fiscali e dei redditi in grado di far uscire davvero il Paese ed i bilanci famigliari dalla recessione – proseguono le associazioni -.

Se i prezzi energetici regolamentati sono saliti a luglio su base congiunturale del 2,2%; mentre su base tendenziale l’incremento è stato del 7,6%; le bollette del gas del 3%); abitazione, acqua, elettricità e combustibile hanno registrato un incremento tendenziale del 5,4% dal +4,6% di giugno, (consumi primari e vitali per milioni di famiglie) significa – concludono Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori – che il Governo deve agire subito anche convocando un consiglio dei ministri prima di ferragosto per una decretazione d’urgenza a favore dei consumatori.