“Il nuovo disegno di legge non dà risorse per la ricerca, precarizza la posizione dei ricercatori, non riconosce il lavoro che quotidianamente svolgono, non offre prospettive professionali né adeguamenti stipendiali e, ancora una volta, non riconosce gli avanzamenti di carriera per merito, mantenendo farraginose le procedure concorsuali. Il rischio è che i nostri ricercatori scelgano altre strade e che l’università perda i suoi migliori cervelli”.

Così si esprime Adriana Querzè, assessore all’Istruzione e ai Rapporti con l’Università del Comune di Modena, in merito al disegno di legge sullo stato giuridico dei docenti universitari, approvato alla Camera con il ricorso al voto di fiducia.
In occasione della Settimana nazionale di mobilitazione promossa dagli atenei, l’amministrazione comunale di Modena è solidale alle legittime proteste, è vicina ai docenti che svolgono un ruolo essenziale per la ricerca e la didattica ed esprime tutta la propria preoccupazione per un’università pubblica svilita del proprio ruolo con personale precario e privata dei fondi per la ricerca.