Montano le polemiche a Bologna dopo
la decisione del sindaco Cofferati di far sgomberare e poi abbattere le capanne abusive realizzate sul Lungoreno, alla periferia occidentale della citta’, abitate da piccoli nuclei familiari con donne e bambini.

Le tensioni all’interno della stessa maggioranza di centrosinistra che governa Palazzo d’Accursio sono sostenute anche dall’attesa dell’ordine del giorno sulla legalita’ che lo stesso Sergio Cofferati ha annunciato per il 2 novembre. E’ una specie di ultimatum che il sindaco da’ ai suoi alleati che non gradiscono la sua linea dura, a partire da Rifondazione Comunista. Ponendo ai voti l’ordine del giorno alla giunta del 2 novembre, Cofferati intende ‘snidare’ chi e’ contro la sua posizione in materia di legalita’ e porre un aut-aut ai suoi alleati. Il rischio e’ che si crei una frattura che potrebbe portare qualche membro a uscire fuori giunta.


Intanto, a proposito degli sgomberi di giovedi’ sul Lungoreno si registra un appello al sindaco da parte di Cesare Ottolini, coordinatore italiano dello IAI, l’International Alliance of Inhabitants che si occupa del diritto alla casa.

Per Ottolini l’ordinanza di sgombero di Cofferati avrebbe violato la normativa vigente in materia di tutela dei diritti dell’infanzia e dei migranti. Per questo il coordinatore IAI ha chiesto “l’immediata rilocazione, concordata e adeguata, delle persone sgomberate”.