I cibernauti italiani consumano e-government piu’ degli altri navigatori europei, appena dietro ai francesi, visitando piu’ di altri i siti della pubblica amministrazione, che sono diventati anche sorgente di traffico in rete: e’ l’analisi illustrata dal ministro per l’Innovazione e le tecnologie Lucio Stanca all’inaugurazione del Compa, il salone europeo della comunicazione pubblica, che si e’ aperto a Bologna.


”A testimoniare l’elevato indice di gradimento e di utilizzo dei siti della pubblica amministrazione italiana – ha spiegato Stanca – sono le ultime rilevazioni di Audiweb-Nielsen/ Netratings che hanno registrato 12,3 milioni di navigatori nel trimestre luglio-settembre 2005 rispetto ai 10,4 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Significa che il 60% degli utenti italiani ha visitato i siti pubblici, contro il 61% dei francesi, il 55% degli inglesi e il 46% dei tedeschi”.


In pratica le pagine web dell’e-government italiano sono al settimo posto in assoluto tra le categorie dei siti piu’ visitati dagli italiani contro l’ottavo posto dello scorso anno: in Francia sono al 12/o, in Inghilterra all’11/o e al 14/o in Germania. L’interesse si deduce anche da altri dati relativi al tempo impegnato dagli italiani nella comunicazione in rete con la P.A.: 50 minuti in media nel trimestre, contro i 42 minuti dei francesi, i 30 degli inglesi e i 20 dei tedeschi. L’Italia ha fatto registrare anche il piu’ alto numero medio di visite ai siti della pubblica amministrazione: 12 nel trimestre rispetto alle 10 visite in Francia, 8 dell’Inghilterra e 6 della Germania.


Fra i siti piu’ visitati della pubblica amministrazione centrale ci sono quelli del Ministero dell’Istruzione (2,2 milioni di visitatori nell’ultimo trimestre), del Ministero dell’Economia, della Presidenza del Consiglio e del Parlamento.

”Questa fotografia dimostra eloquentemente – ha commentato Stanca – come il progetto di trasformazione e ammodernamento digitale della pubblica amministrazione sia stato accolto in modo molto positivo dai cittadini. Si e’ insomma messo in moto un processo irreversibile destinato gradualmente a colmare i ritardi che su questo fronte si erano accumulati in passato”.