Questo pomeriggio alle 17.30, nella Sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio, sarà presentata la nuova edizione di ‘Le canzoni di Re
Enzio
‘ di Giovanni Pascoli, a cura di Massimo Castoldi, Pàtron editore, 2005.


Sullo sfondo della Bologna medievale e dei conflitti fra guelfi e ghibellini nelle Canzoni di Re ‘Enzio’ riaffiorano, in modo talvolta imprevedibile, i temi essenziali della poesia pascoliana. Il poeta vi
risolve il rapporto tra storia e poesia, dando per la prima volta espressione compiuta al suo intimo confronto con Dante e con Carducci. Se ogni vicenda umana sembra precipitare lentamente nel gorgo del nulla, l’arte può indicare all’uomo la via per il riscatto della propria libertà,
in una rinnovata fiducia nella vita. Questo primo commento complessivo, oltre ad agevolare il lettore nella selva dei riferimenti storici e delle
arditezze lessicali, si propone di cogliere elementi di continuità col primo Pascoli e di ricercare una nuova interpretazione dell’intero ciclo di
sei canzoni, rimasto incompiuto: La Canzone del Carroccio, La Canzone del Paradiso, La canzone dell’Olifante, pubblicate tra 1908 e 1909, La Canzone dello Studio, La Canzone del cor gentile e Biancofiore.

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