”Bologna come Parigi” e ”La rivolta’ e’ necessaria solidarieta’ ai ‘casseurs’ parigini”. Due scritte, dietro il rogo di un cassonetto che pero’ ha seguito e preceduto altri incendi apparentemente isolati scoppiati nella notte nel capoluogo emiliano, richiamano le violenze urbane che stanno sconvolgendo le banlieue della capitale francese, anche se non si esclude il gesto di emulazione o anche il tentativo grottesco di metterla in burla.


C’e’ stata una successione di chiamate al centralino dei vigili del fuoco, a partire dal pomeriggio di ieri fino all’alba di stamani. Tre incendi in zone molto distanti della citta’, ad altrettanti cassonetti: il primo ieri pomeriggio alle 15.45 in via Ca’ Bianca, periferia nord della citta’; il secondo in via della Battaglia, altra zona periferica, alle 2.35 della notte; il terzo e’ quello piu’ preoccupante, in via Lombardi, alla Bolognina, vicino all’Ippodromo, quartiere a forte immigrazione.

Sul muro dietro al contenitore dei rifiuti le due scritte che qualche apprensione hanno creato. In via San Donato intanto, altra zona di periferia con qualche sofferenza urbana, due auto sono state date alle fiamme. Una e’ pero’ appartenente a un pregiudicato, membro di una famiglia molto nota alle cronache, e la Polizia ritiene che possa essere stato lui l’obiettivo del raid incendiario, che pero’ si sarebbe esteso anche a un’altra vettura che non c’entrava nulla.


Altro incendio ha riguardato la recinzione di un cantiere di via Petroni, cittadella universitaria, una delle zone piu’ della citta’ piu’ colpite dal cosiddetto degrado urbano, zona di bivacchi notturni che sono stati al centro dell’ordinanza anti-birra della giunta di Sergio Cofferati, uno dei primi atti del nuovo sindaco di Bologna che gli sono costate molte polemiche.

La Polizia indaga per capire se tra i diversi episodi ci sia un collegamento che pero’ al momento non sembra avere fondamento.