Innovazione nella programmazione, con una particolare apertura al contemporaneo; diversificazione nell’offerta, qualificazione del sistema, stretto rapporto con i territori, sostegno alle esperienze di livello regionale, integrazione delle attività e collaborazione tra i vari soggetti, razionalizzazione dell’offerta e utilizzo ottimale delle risorse disponibili.

Sono questi i punti principali del nuovo programma triennale dello spettacolo (2006-2008) previsto dalla legge 13/99 (“Norme in materia di spettacolo”) che, in decisa controtendenza con ciò che è avvenuto a livello nazionale con i tagli del FUS, prevede un aumento delle risorse, passando dai 6.300.000 euro del triennio precedente agli attuali 6. 782.000 euro. “Un segnale forte – ha spiegato oggi in conferenza stampa l’assessore regionale alla cultura Alberto Ronchi – coerente con l’obiettivo di affermare il valore complessivo delle politiche culturali per la nostra società e il ruolo dello spettacolo quale elemento fondamentale sul piano dell’identità culturale, della crescita individuale e della coesione sociale, oltre che come fattore strategico sul piano socio-economico, e della competitività”.

“Con questo piano – ha aggiunto Ronchi – parte di fatto una nuova fase nella politica culturale della regione. Una fase di riorganizzazione che tiene conto dell’esperienza positiva del passato ma che intende adeguare il sistema culturale alle nuove esigenze del territorio, seguendo il modello adottato dai maggiori stati europei”.

“In Italia abbiamo una posizione molto arretrata dal punto di vista culturale – ha precisato – non solo per i tagli al Fus (Fondo Unico dello Spettacolo) ma soprattutto per come il Fondo è strutturato: abbiamo bisogno di leggi ad hoc per esempio per gli enti lirici e di assicurare il riconoscimento e la pari dignità culturale a discipline come la danza e generi musicali come il rock e il jazz”. ” E’ anche necessario procedere in modo concreto – ha sottolineato l’Assessore – con incentivi per gli investimenti privati alla cultura, con la defiscalizzazione sia per le persone fisiche che giuridiche”.

Il ruolo della Regione, secondo l’Assessore, deve sempre di più essere quello di indirizzo e di coordinamento, teso alla creazione dei rapporti tra i vari soggetti operanti nel settore, lasciando ad altri l’attività diretta. “E anche le strutture partecipate – ha precisato – devono entrare in questo ragionamento”.

Ronchi ha quindi annunciato una riorganizzazione a partire dalla Fondazione Toscanini, in accordo con gli altri partner istituzionali, con il rinnovo del consiglio di Amministrazione che vedrà Maurizio Roi dell’ERT assumere la presidenza e la presenza di tre direttori generali della Regione: Cristina Baldoni ( Cultura, formazione lavoro ), Gaudenzio Garavini (Organizzazione, sistemi informativi e telematica), Luciano Pasquini (Risorse finanziarie e strumentali) e di Claudia Gusmani (funzionaria regionale) e Umberto Melloni (commercialista). Previste inoltre nuove nomine tecniche anche da parte della Provincia e del comune di Parma e della Provincia di Piacenza.

“Abbiamo bisogno – ha chiarito l’assessore – di uno stretto controllo sulla parte economica e di programmazione in vista del bilancio preventivo del 2007”.
Infine un accenno alla tempestività in cui è stato attuato al programma e al metodo che ha visto il coinvolgimento di tutti gli operatori e i soggetti istituzionali, con la felice conclusione ieri di un’approvazione senza voti contrari da parte del Consiglio regionale.