Giovedì 9 febbraio, dalle 10, si svolge al Museo civico del Risorgimento di Bologna, in Piazza Carducci, una giornata di studi sul tema ‘Municipio, nazione ed Europa fra l’età di Mazzini e l’età di Carducci: Scrittura e immagine nella ricognizione della memoria storica come identità’.

L’iniziativa, promossa dal Museo del Risorgimento, dal Centro interdisciplinare di Studi Romantici dell’Università di Bologna e da altre istituzioni culturali cittadine, intende esaminare diversi aspetti della produzione letteraria e dell’attività figurativa del XIX secolo, per cogliere i connotati di un’identità locale e nazionale nel quadro più ampio
di un’identità europea.
Attraverso questi diversi modi di comunicare e la loro interazione reciproca veniva a costruirsi, nel corso dell’Ottocento, un modo di concepire se stessi e la propria storia, nel confronto con gli altri.
Nell’Italia preunitaria, in quella che si potrebbe definire “età di Mazzini”, scrittori e pittori, attraverso una lettura volontaristica e militante della storia politica e culturale della Penisola, contribuirono a disegnare i connotati di un’identità nazionale, valorizzando in quest’ottica nazionale personaggi ed episodi del proprio passato.
Così, nel segno dell’antica Roma Repubblicana, di Dante Alighieri, di Francesco Ferrucci, agli Italiani, non soltanto frammentati in diversi Stati, ma anche differenziati da molteplici identità e appartenenze locali, fu possibile riconoscersi come parte di un’unica nazione.
Compiuta l’unificazione politica, si pose invece il problema di immettere le elaborazioni della fase risorgimentale nella circolazione “sanguigna”
diffusa della nazione stessa, con largo uso di strumenti storico-pedagogici: è l'”età di Carducci”, caratterizzata dal duplice tentativo di ridisegnare la memoria culturale in chiave italiana nazionale
e di rivendicare il ruolo di tale memoria in un confronto con le altre nazionalità europee.