Ascom Confcommercio ritiene indispensabile, in veste di Associazione di imprenditori, indicare alla forze politiche le linee cui le aziende che rappresenta conferiscono valore fondamentale per la prossima legislatura.

Il problema di fondo del nostro Paese è sfuggire alla trappola della crescita lenta che rende peraltro difficile lo stesso risanamento strutturale dei conti dello Stato. In questo senso uno sforzo straordinario e convergente delle forze politiche di maggioranza e di opposizione, del Governo, del Parlamento e delle forze sociali è ritenuto indispensabile.
Anche l’economia europea si “terziarizza” ed è un processo profondo, dell’economia e della società, che deve essere “governato” nel rapporto con le economie emergenti.
Ascom Confcommercio propone dunque – in vista dell’appuntamento elettorale – gli obiettivi per rilanciare la crescita e lo sviluppo.

Commercio
Intervenire sui costi di gestione degli esercizi commerciali: riformare la legge sulle locazioni e incentivare stabilmente le ristrutturazioni
Rendere strutturali gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie come contributo alla capacità di investimento e di programmazione per le imprese del settore.
Per un corretto funzionamento del mercato: lotta alla contraffazione e all’abusivismo commerciale.
Rispetto da parte di tutti delle “regole”.
Incentivare il pluralismo distributivo.
Tutela della concorrenza, conciliata con i principi del federalismo.

Turimo
Necessità del coordinamento nazionale e del marketing territoriale.
Infrastrutture, servizi pubblici, offerta privata, devono interagire nel quadro di un più ampio programma di marketing territoriale.
Abbassare l’IVA su alberghi e ristoranti per essere competitivi con la concorrenza di altri Paesi. Detraibilità dell’IVA congressuale.

Terziario
Predisporre regole e specifici strumenti fiscali e finanziari quali: il credito di imposta, la detassazione degli utili reinvestiti, la revisione degli ammortamenti, l’accesso al capitale di rischio, la fornitura di voucher da utilizzare presso strutture ed organismi accreditati (ad es. Enti locali, Camere di commercio, i CAT delle associazioni imprenditoriali, ecc.).
In una società ormai terziarizzata è necessario superare la logica dei distretti produttivi (a cui fanno riferimento alcune norme della finanziaria 2006) come distretti prevalentemente industriali, privilegiando la logica dei distretti di servizi (anche turistici) aperti a tutte le aggregazioni di imprese in grado di esprimere capacità di innovazione.

Fisco e lavoro
Verso l’abolizione dell’Irap. Si tratta di un prelievo di dubbia legittimità – destinato a finanziare impropriamente la sanità pubblica – che incide sul costo del lavoro ed è indeducibile dal reddito. La riduzione selettiva e graduale dell’IRAP non dovrebbe, però, essere “coperta” aumentando le aliquote IRE o quelle IVA, perché ciò avrebbe effetti rilevanti di compressione della domanda, tali da compromettere le possibilità di ripresa economica. Il primo passo potrebbe consistere, quindi, nell’escludere dalla base imponibile dell’IRAP la componente relativa ai contributi sociali. Una “no-Irap area”: aumento della deduzione forfetaria per le piccole imprese, da 8.000 a 15.000 euro. Si definirebbe, così, una “no-Irap area” di cui beneficeranno circa tre milioni di imprese. Esclusione dalla base imponibile dell’IRAP della componente relativa ai contributi sociali.
No agli automatismi degli studi di settore.
Eliminare l’imposta sulle insegne e definire i costi dei servizi a tariffa.
Riduzione del costo del lavoro per iL lavoro dipendente (eliminazione degli oneri impropri).
Detassare gli straordinari.
E’ necessario premiare fiscalmente la trasformazione dei rapporti di lavoro “atipici” o a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato.
Qualificare e incentivare la formazione continua.

Territorio e aree urbane
Garantire un contesto urbano accessibile e sicuro per imprese e cittadini: investire in accessibilità, logistica e sicurezza.
Le questioni della mobilità urbana e dell’accessibilità e della sicurezza si riflettono direttamente sulle attività commerciali.
La vivibilità di una città e la sopravvivenza degli esercizi commerciali sono spesso minati dal permanere di aree urbane degradate e minacciate dalla criminalità. L’intervento pubblico dovrebbe assicurare il costante presidio territoriale della sicurezza e della legalità, sviluppare iniziative di collaborazione tra le istituzioni e le associazioni imprenditoriali, diffondere e sostenere soluzioni tecnologiche, quali l’installazione di videocamere e collegamenti con le forze dell’ordine, per rafforzare la sicurezza passiva delle imprese.

(Il Direttore generale, Dott. Claudio Furini)