Il desiderio – e la necessità – di ‘mettersi insieme’, ovvero aggregarsi, è stato espresso in modo unanime di giovani agricoltori di Cia, Confagricoltura e Copagri che nei giorni scorsi hanno promosso una iniziativa per sottolineare l’esigenza di fare sistema “per sopravvivere e dare un futuro alle imprese agricole emiliano romagnole”.

A Bologna, presso la Facoltà di Agraria , Agia, Anga e Copagri giovani (mancava l’associazione ‘under quaranta’ della Coldiretti) hanno manifestato tutte le preoccupazioni per le loro imprese, anche se non sono mancate le testimonianze di esperienze positive tra aziende aggregate.

“Purtroppo, nonostante i ripetuti inviti, il Movimento Giovanile della Coldiretti non hanno voluto partecipare – hanno sottolineato i giovani agricoltori – perdendo, a nostro avviso, un ulteriore occasione di confronto e di dialogo. L’esigenza di fare ‘sistema’ fra i vari soggetti del settore agricolo è ormai una esigenza impellente se si vuole continuare a sopravvivere – hanno ribadito – soprattutto per le aziende giovani che sono le prime a risentire delle difficoltà in cui versa l’agricoltura, quelle che non intravedono un futuro, quelle che hanno investito maggiormente in risorse umane, professionali ed economiche, senza talvolta veder riconosciuto i propri sforzi”.

Aggregarsi quindi per facilitare il lavoro, concentrare ed organizzare l’offerta dei prodotti, favorire il marketing e di conseguenza l’ingresso nel mercato globale, razionalizzare i costi di gestione, sfruttare al meglio le strutture delle singole aziende e i loro terreni ed infine aumentare la redditività delle aziende agricole: sono questi alcuni degli obbiettivi dei giovani. Tutto ciò reso più impellente da uno scenario sconfortante descritto dall’intervento di Camillo Gardini di Agri 2000 in cui ha spiegato che “solo il 10% delle aziende emiliano romagnole, cioè circa 10mila, sono competitive, contro un 70% di quelle marginali ed un 20% che sono vitali”.

“Occorre pertanto abbandonare i campanilismi – hanno ribadito Agia , Anga e Copagri – cercando, magari, di fare un passo indietro su qualche posizione per essere più disponibili al dialogo e al confronto”.

All’incontro, che ha avuto inizio con l’intervento di Sofia Trentini dell’Agia Emilia Romagna, ‘portavoce’ delle associazioni giovanili, erano presenti in qualità di relatori, Paolo Bruni, presidente nazionale Fedagri-Confcooperative, Guido Zama (Confagricoltura) e Gennaro Di Tirro (Copagri) in rappresentanza delle tre Organizzazioni agricole regionali. “L’aggregazione è la strada per diventare competitivi- ha concluso l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni – e con il nuovo Piano regionale di sviluppo rurale intendiamo incentivare progetti che valorizzino i prodotti sul mercato”.

Agia – Cia (Associazione giovani imprenditori agricoli)
Anga – Confagricoltura (Associazione nazionale giovani agricoltori)
Copagri Giovani (Confederazione produttori agricoli)