Con il passaggio formale siglato nei giorni scorsi nel Palazzo della Provincia, la rupe del Pescale di Prignano diventa di proprietà della Provincia di Modena. Il proprietario dell’area, William Pifferi, titolare della Ceramica Artistica due di Pigneto, ha deciso di donare all’ente quello che è considerato uno dei più importanti siti archeologici del modenese, dichiarato nel 1984 di rilevante interesse dal ministero dei Beni culturali.

All’incontro per la sigla dell’accordo hanno partecipato il vice presidente della Provincia di Modena Maurizio Maletti, l’assessore provinciale al Patrimonio Egidio Pagani, il sindaco di Prignano Mauro Fantini e i familiari di Pifferi.

“Con questa donazione – ha affermato Pifferi – rispettiamo la volontà di mio padre Danilo, scomparso nei mesi scorsi, che aveva espresso il desiderio di lasciare un’area che lui amava tantissimo nelle mani di chi avrebbe potuto valorizzarla al meglio dal punto di vista ambientale e culturale”.

Nel prendere atto della donazione, Maletti ha ringraziato il proprietario, manifestando l’impegno della Provincia a valorizzare l’area, mentre Pagani ha annunciato per la zona del Pescale “progetti a carattere culturale ma anche ambientale come la pista ciclopedonale collegata al percorso Natura del Secchia, oltre alla possibilità di intervenire sulla viabilità della zona per migliorare la sicurezza lungo la strada provinciale di Castelvecchio. Abbiamo già iniziato uno studio di valorizzazione dell’area”.

Il sito archeologico del Pescale si estende su una superficie di quasi 15 mila metri quadrati; da quando fu scoperto, alla fine dell’800, è diventato un’area di studio e ricerche sulla preistoria italiana. Gli scavi eseguiti nel 1937 e nel 1942 dal paleontologo modenese Fernando Malavolti hanno permesso di scoprire tracce di un abitato neolitico con fondi di capanna, focolari, tombe, manufatti in pietra e osso, oggetti terracotta e vasellame in ceramica risalenti al sesto millennio avanti Cristo. I reperti sono oggi custoditi nel museo civico Archeologico ed etnologico di Modena. Di notevole importanza anche alcuni ritrovamenti risalenti ad epoche successive come un vaso dell’età del rame del terzo millennio avanti Cristo e alcune testimonianze dell’età dall’età del bronzo fino all’epoca romana.