Ritorno in scena di Borgatti, Minozzi e Polacchini: il gruppo si esibirà stasera in Piazza Corsini con un repertorio basato sulla tradizione jazzistica e della musica brasiliana. Il Bruskers Guitar Trio torna a calcare il palcoscenico di “Echi musicali”, la rassegna giunta al sesto anno diretta dal maestro Andrea Candeli e curata dall’associazione “Laboratorio musicale del Frignano”.

Dopo il buon esito del concerto del 1 luglio a Serramazzoni, il trio composto da Giorgio Borgatti, Matteo Minozzi ed Eugenio Polacchini si esibirà questa sera nella Piazza Corsini di Fanano (ore 21). Il gruppo, che ha compiuto i primi passi nel 2004 al Buskers Festival di Ferrara, ha come caratteristica l’accostamento di tre differenti stili musicali, frutto delle diverse esperienze maturate dai componenti durante il personale percorso di formazione. Iniziati all’arte della musica in età infantile, i tre provengono da orientamenti chitarristici diversi: il rigore e la compostezza propri della musica classica per Polacchini, l’estro e la spregiudicatezza della musica contemporanea per Borgatti e la fusione di entrambe le scuole nel linguaggio di Minozzi.

Affascinati dal mondo degli artisti di strada, i tre scelgono di partecipare a numerosi festival in diverse città italiane e straniere. In seguito, il desiderio di atmosfere intimistiche li ha portati ad esibirsi in luoghi più raccolti e consoni ad un pubblico alla ricerca di un ascolto più attento. Il repertorio del trio comprende composizioni tratte dalla tradizione jazzistica e brasiliana, oltre alle rivisitazioni di brani classici e popolari in chiave moderna e accattivante, fra i quali vanno ricordati “Autumn leaves” (J. Kosma), “Quebra Queixo” e “Marchinha de Carnaval” (C. Machado), “Caravan” (D. Ellington), “Take the “A” Train” (B. Strayhorn), “Nature Boy” (E. Ahbez), “Libertango” (A. Piazzola), “Yesterdays” (J. Kern), “Garota de Ipanema” (C. Jobin), “A night in Tunisia” (D. Gillespie), “Blues connotations” (O. Coleman), “Blue rondo a la Turk” (D. Brubeck), “Mediterranean Sundance” (P. De Lucia) e “Fragile” (Sting).