Oltre 100 persone – tra cittadini e rappresentanti di associazioni – hanno partecipato nei giorni scorsi ad
una grande all’assemblea-laboratorio di progettazione partecipata, finalizzata a definire le
linee guida per il recupero e la riqualificazione dell’antico Palazzo Ducale e della sua area
verde, divenuti entrambi proprietà comunale nel 2004.

“Cosa possiamo fare per ridare vita alla Reggia di Rivalta e al suo parco?”: è questa la
domanda, lanciata dal sindaco Graziano Delrio, che ha guidato la discussione sul futuro della Reggia estense che si è tenuta alla “Fonderia” di via Costituzione.
L’incontro – organizzato dall’assessorato ai Lavori pubblici del Comune insieme agli esperti di progettazione partecipata del gruppo Avventura Urbana, seguendo un’innovativa metodologia denominata OST-Open Space Technology – ha portato all’elaborazione di numerose proposte che hanno animato il dibattito della giornata attraverso 18 tavoli di lavoro.

Le iniziative di recupero e riqualificazione della Reggia suggerite dai cittadini spaziano dalla creazione di un luogo dedicato alla rappresentazione artistica – e alla musica in
particolare – all’inserimento dell’area in un percorso turistico e paesaggistico legato al
parco dell’Appennino. Tra le possibili funzioni immaginate dai cittadini vi inoltre sono laboratori e attività di recupero delle tradizioni (la coltura della seta, il giardino storico e le sue essenze), un museo della storia urbanistica e architettonica della città, un luogo di scambio tra le generazioni e di grande aggregazione, uno spazio dedicato al benessere e allo sport. Tra le proposte anche la valorizzazione della storia estense e del passato dell’area con l’ipotesi di ricostruire alcune delle parti perdute della Reggia.

Dopo questa prima fase di ascolto collettivo della cittadinanza, le proposte emerse saranno
ulteriormente approfondite in una terza fase del percorso di progettazione partecipata. Nelle
prossime settimane verranno organizzati due focus group, che coinvolgeranno, oltre ai cittadini e ai rappresentanti di associazioni o enti che hanno partecipato all’incontro, anche esperti e tecnici di settore. I due incontri focalizzeranno la riflessione da un lato sulla fattibilità e sulla sostenibilità economica ed ambientale del recupero, dall’altro sugli utilizzi della Reggia e del parco, nell’intento di far convivere le diverse funzioni che i cittadini
hanno immaginato per questo spazio.
L’esito finale del percorso di progettazione verrà presentato all’amministrazione comunale
che lo utilizzerà come base per lo studio di fattibilità economico–finanziaria che si appresta
a compiere.
Seguendo la metodologia OST, durante l’intera giornata di lavoro l’agenda dei temi e le modalità di discussione sono state definite dagli stessi protagonisti: i partecipanti, che, aiutati da facilitatori professionisti, hanno deciso gli argomenti su cui concentrare l’attenzione e si sono confrontati in appositi gruppi di lavoro per immaginare insieme gli scenari futuri della Reggia e del suo parco.

“Questa giornata per Reggio non è una giornata qualsiasi, è una giornata importante – ha detto il sindaco in apertura della giornata – Siamo qui perché abbiamo bisogno dei vostri pensieri. Oggi non vi annunceremo che cosa l’Amministrazione ha deciso di fare per ridare vita alla Reggia e al suo parco. Siamo qui per dare risposta a una domanda aperta che aspetta le vostre risposte, perché i vostri sogni e le vostre proposte diventeranno lo studio di fattibilità del Comune per il recupero del Palazzo e del suo Parco. Oggi ognuno di voi
esprimerà una possibilità, di cui ci impegniamo a tenere conto”.
“Avviare processi decisionali inclusivi o partecipati – ha sottolineato l’assessore ai lavori pubblici Carla Colzi – serve ad includere i soggetti interessati ad uno specifico problema facendoli partecipare alle scelte senza doverle solamente subire. La scommessa di trovare nuove funzioni legate e collegate ad un territorio così importante, rimosso dalla memoria di questa città per troppo tempo, doveva necessariamente essere condivisa con la comunità. L’elaborazione dei risultati del processo partecipativo potrà fornire al Comune la capacità di
disegnare il progetto ‘a misura di cittadino’, muovendosi sulla base di esigenze reali e non
soltanto ipotetiche”.