Nella pomeriggio di oggi il Corpo unico di Polizia Municipale dell’associazione dei comuni modenesi del distretto ceramico ha sottoposto a sequestro preventivo un laboratorio ceramico gestito da persone di nazionalità cinese all’interno dei quali veniva occupata manodopera clandestina ed in nero.

Il sequestro è stato disposto dal Gip presso il tribunale di Modena dott. Alberto Ziroldi che ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero dott. Giuseppe Tibis, al termine di una complessa indagine condotta dagli operatori della Polizia Municipale.

L’indagine ha consentito di accertare che all’interno del laboratorio situato a Maranello veniva impiegata mano d’opera clandestina. In tutto sono stati identificati 12 lavoratori clandestini, mentre altri, pur essendo regolarmente presenti in Italia risultavano lavorare in nero.

L’attività investigativa, che è durata circa un mese, ha consentito alla Polizia Municipale di documentare che le persone di nazionalità cinese lavoravano per almeno dodici ore al giorno, compresi i giorni festivi. Inizialmente tutto sembrava in regola: gli operai hanno fornito le generalità di persone provviste di permesso di soggiorno. Solo in seguito al confronto delle impronte digitali rilevate presso l’ufficio di polizia scientifica di Sassuolo è stato possibile accertare che in realtà le generalità fornite erano false.

I vigili sono riusciti a documentare che tutti i giorni, festivi compresi, una dozzina di persone, venivano prelevate e riaccompagnate al termine dell’attività lavorativa presso una abitazione nella disponibilità del proprietario del laboratorio situata in una casa di campagna.
A seguito della perquisizione nell’abitazione i vigili hanno avuto la conferma definitiva che la stessa serviva da base per ospitare lavoratori clandestini (almeno 15) in condizioni igieniche precarie. Al termine dell’operazione due persone di nazionalità cinese sono state denunciate per aver favorito l’ingresso e la permanenza dei clandestini in Italia e per aver sfruttato l’attività lavorativa degli stessi, mentre undici persone sono state deferite per aver fornito generalità false e per sostituzione di persona.

Alla luce degli elementi raccolti dai vigili il Pubblico Ministero dott. Giuseppe Tibis ha ritenuto opportuno richiedere al GIP il sequestro preventivo del laboratorio al fine di evitare la continuazione dell’attività delittuosa.

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