Da ora in poi l’aceto balsamico tradizionale (ABT) potrà avere una certificazione certa riguardo alla sua età, cosa finora impossibile da stabilire in modo sicuro, grazie ad un semplice software sviluppato dai ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

Il software, concepito a livello teorico sulla base della risoluzione del paradosso di Achille e la tartaruga, a lato pratico, si concretizza su un programma di calcolo che si fonda su tre dati impiegati dai ricercatori, che permettono di risalire all’età dell’alimento: il volume del mosto cotto usato per il rincalzo, quanto aceto si trova in ogni singolo barile e quanto se ne imbottiglia. Sono queste le informazioni necessarie, peraltro certe e note al produttore, che consentono di quantificare “l’anzianità” del condimento.

Il metodo di realizzazione del software e le sue possibili applicazioni saranno a breve pubblicate sul Journal Food Engineering, nota e qualificata rivista scientifica internazionale, e anticipate durante un convegno, organizzato dal Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con la Confraternita dell’Aceto Balsamico Tradizionale Reggiano e la Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale Spilamberto, Modena, che si svolgerà sabato 24 febbraio nell’Aula Magna “P. Manodori” del Complesso Universitario ex Caserma Zucchi (via Allegri, 9) a Reggio Emilia a partire dalle ore 9.00.

Si inizierà coi saluti del Pro Rettore della sede d’Ateneo Reggio Emilia prof. Anto de Pol dell’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Reggio Emilia Roberta Rivi, e dei Gran Maestri delle Confraternite dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia e di Spilamberto (Modena) Ugo Rangone e Francesco Saccani.

La relazione di apertura sarà tenuta da Yoonsook Kim, ricercatore del Korea Food Research Institute – Istituto coreano per la ricerca alimentare, che parlerà di “Aspetti salutistici e marketing dell’aceto coreano”.