Il caldo e l’umidità eccezionali, come quelli registrati nel 2003, possono essere pericolosi per la salute dei bambini più piccoli (meno di 4 anni), degli anziani (specialmente oltre i 75 anni), delle persone ammalate (ad esempio malattie cardiovascolari, respiratorie, neuropsichiatriche), ma anche per persone giovani che compiono sforzi fisici eccessivi.

Come sta cambiando il clima, quali possono essere le conseguenze sull’uomo, come identificare le persone più a rischio, come organizzare un piano d’emergenza e come e quando far scattare l’allarme. E ancora: come si articola il progetto dell’Emilia-Romagna per fronteggiare le ondate di calore.
Sono alcuni dei temi che saranno affrontati a Modena domani, giovedì 29 marzo, (dalle 9.00 alle 13.00 – Auditorium Centro Famiglia di Nazareth – Strada Formigina, 319), nel seminario “Ondate di calore: variazioni climatiche, effetti sulla salute e misure di contenimento” organizzato dall’Azienda USL di Modena e dall’Assessorato Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna.

I lavori saranno aperti dai saluti dell’Assessore Sanità, Politiche sociali e delle famiglie, Associazionismo e Volontariato della Provincia di Modena Maurizio Guaitoli, dell’Assessore Servizi Sociali e Socio Sanitari del Comune di Modena Francesca Maletti e del Direttore generale dell’Azienda USL di Modena Giuseppe Caroli. Interverranno esperti (amministratori, medici, epidemiologi, climatologi) dell’Assessorato regionale politiche per la salute, Università di Bologna, Azienda USL di Modena, Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Provincia di Bologna e ARPA (Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente)-Emilia Romagna.

Il tema dei cambiamenti climatici è particolarmente attuale e, mentre si dibatte a livello mondiale sui possibili rimedi, anche la sanità e i servizi sociali studiano le strategie per tutelare la salute delle persone più a rischio, come quelle che già soffrono per situazioni disagiate o di fragilità. In Emilia-Romagna da alcuni anni è stato attivato un progetto che prevede azioni diversificate per fronteggiare i rischi da ondate di calore.

In provincia di Modena (gli ultra 76enni sono oltre 68.000 e circa il 10% di questi vive da solo), dopo gli eventi del 2003 Enti, Istituzioni e Volontariato hanno condiviso la necessità di rivedere e portare a sistema una serie di interventi che rendessero meno difficoltoso per le persone il superamento degli eventi climatici estremi: la collaborazione fra tutte le realtà coinvolte ha consentito di raggiungere un buon livello di organizzazione in caso di emergenza.

A partire dal 2004 in provincia di Modena è stata effettuata, in particolare, una sperimentazione in collaborazione con l’ARPA che nei mesi estivi invia a tutti i Distretti ed ai Servizi sanitari e socio-sanitari un bollettino giornaliero contenente le previsioni meteorologiche delle successive 48-72 ore, preannunciando, in particolare, le eventuali ondate di calore (tre le fasce di allarme previste, in base alle temperature ed all’umidità previste). Il preallarme dei servizi alla persona, del volontariato e delle famiglie permette l’intensificazione dei servizi e dell’attenzione alle persone a rischio. Questa sperimentazione è diventata negli anni un progetto esteso a tutta la regione.

Sempre a Modena, a questo progetto si sono affiancati numerosi altri interventi che vanno dall’installazione di impianti di condizionamento in tutte le residenze per anziani (almeno negli spazi comuni) alla ricognizione delle persone con più di 75 anni più a rischio di isolamento, dal potenziamento dell’assistenza domiciliare all’incremento del telesoccorso.

Domani, nel corso del seminario, si discuterà anche di possibili cambiamenti strutturali (come può cambiare la città, una nuova urbanistica) che consentano di attenuare gli effetti negativi delle ondate di calore.