Le Segreterie Nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno proclamato 8 ore di sciopero per domani, venerdì 30 marzo, per tutti i dipendenti della produzione, trasformazione e commercio del settore ortofrutta.


Lo sciopero ha lo scopo di sostenere le proposte del sindacato per affrontare in modo graduale la OCM (Organizzazione Comune dei Mercati) sull’ortofrutta e per isolare le posizioni corporative e di rendita presenti nel comparto e rilanciare la qualità della filiera ortofrutticola
e del lavoro.

A Modena lo sciopero interessa i lavoratori di importanti aziende come Conserve Italia, Agra, Emilia Frutta, Eurofrutta, Campofrigo, Menù, in un
comparto che occupa complessivamente circa 1.500 addetti tra lavoratori fissi e stagionali.
Nella giornata di venerdì 30 marzo sono previsti presidi davanti alle aziende e incontri con il Prefetto e le istituzioni locali modenesi, a cui
verranno illustrate le posizioni contenute nel documento unitario di Fai, Flai e Uila nazionali.

Dopo la disastrosa esperienza della OCM del comparto saccarifero, occorre produrre ogni sforzo per far sì che l’Italia si presenti al confronto con l’Unione Europea con una posizione unitaria di tutti i soggetti della filiera in grado di modificare la proposta del commissario europeo
all’Agricoltura Fischer Boel.
Fai, Flai e Uila chiedono al Governo e agli altri attori della filiera, a partire dalle associazioni datoriali agricole, di dire no al disaccoppiamento totale e di inserire proposte aggiuntive per valorizzare la qualità e la rintracciabilità delle produzioni e la qualità del lavoro.

Nell’agroalimentare italiano manca una programmazione a medio termine, una
riorganizzazione di produzione, trasformazione e commercio in grado di garantire la consortilità delle imprese nel rapporto con la distribuzione
ed il credito, la qualità delle produzioni e del lavoro, uno sviluppo sostenibile (attraverso la salubrità del prodotto, la tutela del territorio, la tenuta del sistema industriale e la qualificazione economica e professionale del lavoro agricolo), nonché espellere quei soggetti che con truffe, illegalità e schiavitù fanno concorrenza sleale.

Sono questi gli obiettivi che attraverso l’attivazione delle gradualità del disaccoppiamento e l’avvio di tavoli di concertazione tra i soggetti delle
filiera, potranno rilanciare l’agroalimentare italiano anche con l’Ocm orto-frutta alle porte.

Se con lo sciopero di domani non si avrà il superamento di posizioni radicali, come quelle di alcune associazioni agricole, la mobilitazione di
lavoratori e sindacati proseguirà con nuove e più incisive iniziative di lotta.