Sciopero di quattro ore domani, lunedì 9, alla Gambro di Medolla, la multinazionale svedese del settore biomedicale acquistata a inizio anno da quattro fondi d’investimento.

L’astensione dal lavoro è stata proclamata dalla Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria) e dai sindacati Femca-Cisl, Filcem-Cgil-Uilcem-Uil, preoccupati – scrivono in una nota – “per la mancanza di risposte dell’azienda alla richieste di piani industriali e per le prospettive di sviluppo occupazionale”.

I rappresentanti dei circa mille lavoratori della Gambro accusano la direzione aziendale di non rispettare gli impegni presi l’anno scorso in occasione del rinnovo del contratto integrativo.

“Dopo lo spostamento dell’assemblaggio manuale nella Repubblica Ceca, era stato concordato un rafforzamento dell’automatico e della divisione macchine – ricordano le organizzazioni sindacali – Con il cambio di proprietà, invece, lo scenario è mutato: altre lavorazioni sono state trasferite nella Repubblica Ceca e a Medolla ancora non si vedono gli investimenti promessi. Anzi, si registra una contrazione produttiva e si teme un declino, in particolare della divisione plastica”.

A questi segnali si aggiungono la chiusura della divisione commerciale di Parma e voci preoccupate dai rappresentanti dei lavoratori degli altri stabilimenti Gambro di Latina, Canosa (Chieti) e Sondalo (Sondrio).
“È in gioco il futuro del sito di Medolla e la tenuta occupazionale di un territorio già molto provato dalle crisi aziendali degli ultimi anni – affermano Rsu, Femca-Cisl, Filcem-Cgil-Uilcem-Uil – Dalla direzione aziendale ci attendiamo finalmente risposte concrete, piani industriali di prospettiva, investimenti mirati alla crescita produttiva e alla stabilità dei posti di lavoro”.

Lo sciopero di domani sarà effettuato nelle ultime quattro ore di ogni turno, con presidio dei lavoratori davanti ai cancelli aziendali.