“Rispetto alla decisione della commissione per la Valutazione d’impatto ambientale sul progetto per il deposito di gas a Rivara, la battaglia legale sarà aspra”. Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente della Provincia di Modena Alberto Caldana rispondendo in Consiglio provinciale a un’interpellanza presentata da Alleanza nazionale.

Caldana, infatti, ha confermato l’intenzione di inserire nel gruppo di lavoro tecnico degli enti locali anche alcuni esperti legali per contrastare “le interpretazioni della decisione che ha “bocciato” il progetto: per Indipendent servirebbero solo integrazioni, per noi, invece, bisogna riprendere il procedimento dall’inizio. E con una nuova commissione”.
L’assessore Caldana, infatti, ha definito «pilatesco» il “no interlocutorio” pronunciato dai tecnici e si è augurato che l’attuale Governo nomini una commissione («questa è stata nominata dal ministro Matteoli» ha ricordato Caldana) in grado di “svolgere il lavoro con maggiore serietà”. Tra gli approfondimenti ritenuti necessari, comunque, l’assessore ha sottolineato come ci siano indagini che da sole richiedono una specifica Valutazione d’impatto ambientale. E’ il caso, per esempio, del rilievo sismico 3D per una superficie di almeno 30 chilometri quadrati.
“Il nostro giudizio sul progetto – ha concluso Caldana – è noto: non ci sono le condizioni per la sicurezza dei cittadini e si denotano carenze per quanto riguarda l’impatto sull’ambiente: il deposito non lo vogliamo”.

Sottolineando il rifiuto unanime di tutti gli enti locali al deposito, Walter Telleri (Verdi) si è domandato perché “bisogna aspettare che sia la commissione di Via a dire il no definitivo. Se il progetto deve ripartire da zero, il ministero dovrebbe dichiararlo impresentabile”.

Dello stesso parere anche Stefano Lugli (Prc) secondo il quale “la politica non deve essere subalterna al parere tecnico ma deve tenere conto della volontà della popolazione: se anche, malauguratamente, il progetto fosse in regola, il nostro territorio non lo vuole”.

Anche Elena Malaguti (Margherita – L’Ulivo) si è detta d’accordo sul fatto che ci debba essere una chiara posizione politica e non solo una risposta tecnica.
Contrari al progetto anche Cesare Falzoni (An) e Dante Mazzi (Forza Italia) che, però, hanno criticato chi “cerca di scaricare la responsabilità” sul precedente Governo. “I continui riferimenti al governo Berlusconi e alla commissione Matteoli – ha affermato Mazzi – sono inutili: quando ha voluto, questo Governo ha cancellato o modificato le decisioni del Governo precedente. Poteva farlo anche per Rivara e invece non l’ha fatto”.
Per Falzoni, inoltre, Caldana “ha tentato di spostare la questione non rispondendo sul problema creato dal recente sisma, sullo spostamento del tracciato della Cispadana, sulla firma del contratto di fornitura tra Gazprom, Brescia ed Hera, ma limitandosi a dare la colpa a Matteoli”.