“Con questa legge abbiamo voluto semplificare i percorsi di certificazione per meglio tutelare i diritti delle persone con disabilità e per meglio rispondere ai loro bisogni. Al tempo stesso, abbiamo voluto adeguare il sistema normativo all’obiettivo di integrazione delle politiche sociali e sanitarie, previsto dal primo Piano sociale e sanitario, per dare coerenza agli strumenti di programmazione, per promuovere la qualificazione dei servizi sociali e socio-sanitari attraverso i processi di accreditamento, per rafforzare l’attività di eccellenza e di ricerca riconoscendo il ruolo di IRCCS a specifiche strutture del Servizio sanitario regionale”.


Con queste parole l’assessore regionale alle politiche per la salute, Giovanni Bissoni, ha commentato l’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa della legge regionale “Disciplina degli accertamenti della disabilità. Ulteriori misure di semplificazione e altre disposizioni in materia sanitaria e sociale”.

La legge, come ha rilevato in Aula la relatrice Gabriella Ercolini, “va letta come un significativo passo nel cammino dell’innovazione istituzionale che questa Regione ha da tempo intrapreso”. Essa contiene elementi trasversali riconducibili al comune parametro dell’innovazione, dello snellimento dei percorsi istituzionali e amministrativi, del miglioramento dell’organizzazione e del funzionamento del sistema sanitario regionale, di un’amministrazione più vicina ai cittadini.
Il primo elemento trasversale riguarda le norme sull’integrazione socio-sanitaria con le nuove misure sulle disabilità, con il mandato conferito a Piano sociale e sanitario di innovare gli strumenti della programmazione, con il nuovo ruolo previsto per l’Agenzia sociale e sanitaria regionale (già Agenzia sanitaria regionale), con le nuove norme in materia di accreditamento dei servizi e delle strutture socio-sanitarie.
Il secondo elemento riguarda la semplificazione, anch’essa perseguita nella disciplina della disabilità, ma anche nella rivisitazione di Commissioni operanti in campo sanitario e sociale, nel superamento di certificazioni sanitarie obsolete con l’abolizione di 21 tipologie di certificati, generalmente definiti di “sana e robusta costituzione”, che non hanno alcun significato per la tutela della salute, ma che fino ad ora erano previsti per accedere ad attività particolari (ad esempio la vendita di generi di monopolio come i tabacchi), e che, ogni anno, ammontavano a decine di migliaia di unità.
Il terzo elemento trasversale riguarda l’innovazione: istituzionale, con le nuove forme di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico; organizzativa, con l’istituzione di registri di patologia; normativa, con le nuove norme in materia di accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie.
Tra i punti qualificanti della nuova legge: gli accertamenti della disabilità, gli organismi e gli strumenti della programmazione sociale e sanitaria, le norme per l’accreditamento dei servizi socio-sanitari, la promozione della costituzione di IRCCS.

Gli accertamenti della disabilità
Il titolo I della legge disciplina gli accertamenti per il riconoscimento della disabilità.
La certificazione si iscrive nel compito primario di sviluppare percorsi integrati e politiche concertate non solo tra Enti – Aziende USL, Comuni, Province – ma anche con le persone disabili, le loro famiglie e le loro rappresentanze associative, per avviare le sinergie indispensabili ad una reale presa in carico della persona con disabilità e della sua famiglia, finalizzata alla soluzione dei problemi, alla semplificazione dei processi e alla migliore accessibilità ai servizi. Lo snellimento degli adempimenti e la valutazione effettuata costantemente in maniera integrata, da medici specialisti e da operatori sociali, permetterà di sviluppare la rete di assistenza, di cui la valutazione delle condizioni di disabilità rappresenta una tappa fondamentale della presa in carico. La certificazione è unica e il documento rilasciato ha valenza per tutti i percorsi assistenziali o di integrazione previsti dalle diverse norme.

Organismi e strumenti della programmazione sanitaria e sociale
Con il 1° Piano sociale e sanitario, la Giunta regionale ha integrato le politiche sociali e le politiche sanitarie: a supporto di questa integrazione si è reso necessario semplificare le procedure di programmazione e realizzare coerenza tra i diversi strumenti di programmazione.
Con una norma specifica, vengono delegificati e rinviati al Piano sociale e sanitario il coordinamento e la definizione delle funzioni e degli strumenti di programmazione sociale, socio-sanitaria e sanitaria al fine di assicurare un quadro di riferimento chiaro, omogeneo, che eviti sovrapposizioni.

Autorizzazione e accreditamento dei servizi socio-sanitari
Con la norma sull’accreditamento dei servizi socio-sanitari, la legge dà concreto avvio al processo prevedendo un adeguato periodo di transizione (comunque non oltre il 31/12/2010) per consentire un passaggio graduale e progressivo dall’attuale situazione all’accreditamento definitivo.
La norma, introducendo la possibilità, nella fase di transizione, dell’accreditamento transitorio a fronte del possesso di specifici requisiti di garanzia, promuove un percorso di qualificazione dei servizi, prevedendo il superamento della frammentarietà gestionale e valorizzando le gestioni pubbliche quanto l’apporto dei soggetti del Terzo settore e della cooperazione sociale. In particolare, secondo quanto prescrive la legge, la Regione, entro sei mesi dalla pubblicazione della stessa legge, deve definire requisiti, criteri, procedure e tempi per l’accreditamento definitivo e transitorio. L’accreditamento provvisorio diventa indispensabile per l’attivazione di nuovi rapporti per l’erogazione delle prestazioni socio-sanitarie, superando così lo strumento delle gare d’appalto, dimostratosi poco adatto per i servizi alla persona.
Con questa scelta si sancisce l’effettivo avvio di un nuovo sistema che coniuga l’efficienza con la trasparenza, la qualità, la valorizzazione del lavoro.

Promozione della costituzione di Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS)
La legge, coerentemente con le indicazioni del Piano sociale e sanitario, prevede la possibilità di estendere la rete regionale dei centri di eccellenza nell’ambito dell’assistenza e della ricerca, riconoscendo il ruolo che specifiche strutture del Servizio sanitario regionale hanno acquisito su questo terreno in ragione delle loro caratteristiche (intensità e rilevanza delle attività di ricerca e innovazione, anche attraverso la partecipazione a netwrok nazionali ed internazionali, disponibilità di risorse strutturali ed infrastrutturali, comprovate competenze professionali), affiancando le quattro Aziende Ospedaliero-Universitarie e l’Istituto Rizzoli.
Il riconoscimento di queste strutture e la loro costituzione in IRCCS implica la possibilità di acquisire risorse aggiuntive da destinare ad attività di ricerca e innovazione. In questo senso, la legge si configura come una ulteriore iniziativa finalizzata a promuovere e consolidare la capacità del Servizio sanitario regionale di sviluppare ricerca ed innovazione clinica ed organizzativa, elementi essenziali di modernizzazione.