Questo pomeriggio il tecnico Daniele Arrigoni ha incontrato i giornalisti presso la sala stampa del centro tecnico “N. Galli” di Casteldebole.

Mister, alla vigilia del ritiro di Sestola la squadra presenta già parecchi volti nuovi.

“Tant’è vero che ho detto alla società di fermarsi un attimo: sono arrivati tanti giocatori, in qualche zona del campo sono addirittura troppi (penso ai cinque centrali di centrocampo, ad esempio, oppure ai trequartisti). Ora, in ritiro, devo fare qualche valutazione, considerando anche che per il mercato c’è tempo fino alla fine di agosto. Non abbiamo una gran fretta: di cose importanti ne sono state fatte, ci sono tanti nuovi giocatori da assemblare e da far crescere”.

Mudingayi, dato in arrivo, era un suo obiettivo primario?
“Noi cercavamo un centrocampista di forza: abbiamo solo Mingazzini in rosa e, secondo me, ne servono due. Era uno degli obiettivi principali, assieme ad altri: sotto questo aspetto abbiamo preso forse il top”.

In attacco forse i giocatori sono ancora pochi?

“Ci sono Marazzina, Adailton, Bernacci, più Okaka, se arriva, altro giocatore in cui credo. Bernacci viene da due anni buonissimi: ha bisogno di lavorare, anche dal punto di vista fisico, ma ha tempo a disposizione e può diventare un giocatore importante. Adailton, poi, quest’anno lavora con noi dall’inizio: dal punto di vista fisico, può senz’altro migliorare molto. Marazzina non potrà fare 23 gol, ma è motivato alla grande, si sente nel posto ideale per fare calcio, è amato da tutti: se andasse in doppia cifra sarei contento. Dobbiamo arrivare a mettere insieme diversi gol, ma le potenzialità ci sono: non dimentichiamo che giocatori come Valiani e Volpi hanno il colpo in canna”.

Zenoni e Volpi sono già altrettante sicurezze.

“Cercavamo un difensore di fascia destra e, tra quelli in circolazione, abbiamo preso il meglio anche in questo caso. Quanto a Volpi, avrà grande voglia e forti motivazioni, oltre ad essere un allenatore in campo, per quanto silenzioso. Io sono contentissimo: so che ci sono anche scommesse da vincere e stranieri molto giovani, scelti perché ci crediamo e che avranno il tempo necessario per inserirsi, ma io sono molto soddisfatto di quanto è stato fatto sin qui”.

Per ora manca il “doppione” per la fascia sinistra, dove c’è il solo Rodriguez di ruolo.

“Voglio valutare bene. Se troviamo un giocatore che può fare entrambe le fasce, sarebbe ottimo”.

La squadra che si sta formando pare più arrabbiata, fisica, tosta, rispetto all’anno scorso.

“Sì: La linea è questa. Abbiamo messo su muscoli e centimetri, come s’era detto a fine anno con la società e il direttore. E abbiamo puntato su giocatori con grandi motivazioni: non a caso ci siamo subito assicurati Zenoni e Volpi, come s’è presentata l’occasione”.

Quanto vale questo Bologna?

“È presto per dirlo. Di sicuro, per quello che dobbiamo fare noi, la squadra va già bene così: ripeto, sono contento per quello che è stato fatto fino adesso, merito della società e di un assetto organizzativo molto snello. Le scelte sono state concertate assieme, con i nostri osservatori, e ne sono state fatte anche di coraggiose: sarà il campo a stabilire se ci abbiamo preso oppure no; uno dei tre sudamericani, in particolare, credo abbia grandi qualità, ma non dirò a chi mi riferisco! Coelho è un esterno destro con caratteristiche simili a Lavecchia, Rodriguez a sinistra gioca più basso ma ha grande forza e si può adattare benissimo, Britos è un centrale difensivo sicuramente forte di testa”.

Muscoli, centimetri, motivazioni… Ma in A al primo errore ti puniscono.

“Anche noi davanti abbiamo questa possibilità. Ci sono squadre molto più forti di noi in A, ovviamente, ma ce ne sono sicuramente almeno sette o otto del nostro livello con cui ce la possiamo giocare. E poi il calcio è bello perché ci sono sempre delle sorprese: io in due anni di A sono sempre stato sulla parte sinistra della classifica alla guida di Cagliari e Livorno”.

Qual l’obiettivo della stagione?

“Innanzitutto la salvezza, poi non metto limiti a nulla. So che sarà dura: la Serie A è il campionato più difficile d’Europa. Ma so che quello è l’obiettivo, ed è molto importante, poi non metto limiti a nulla”.

Qualcuno è partito: quale dei giocatori ceduti avrebbe tenuto?
“Sono state scelte fatte assieme, facendo valutazioni precise e sapendo cosa offriva il mercato. E dico grazie a tutti: vivere un anno del genere è stato bellissimo e non posso esprimermi su uno o sull’altro in maniera diversa. Spero di poter conservare i rapporti stabiliti in un anno di lavoro assieme”.

Quest’anno che modulo pensa di adottare?

“Se non ci sono esigenze particolari, la difesa sarà a quattro. A centrocampo vorrei alternare la linea a quattro e quella a tre: chi c’era già lo sa fare. Davanti giocheranno in due, anche se a volte potrei schierare un esterno più offensivo. I moduli potranno essere il 4-4-2 e il 4-2-3-1”.

Sfiderete le più grandi squadre italiane: con qualche timore?
“Io non ho nessuna paura e neanche i miei giocatori. Contro queste squadre servirà un atteggiamento diverso, ma senza paura. C’è anche da dire che io con le grandi non sono ancora riuscito a vincere una partita, se non un derby con la Fiorentina quando ero a Livorno: quest’anno spero di sfatare il tabù. Chi vorrei battere? Va bene una qualunque!. Dovremo essere bravi a non far giocare gli altri, così come l’anno scorso: deve diventare una prerogativa della squadra; una formazione di livello medio-piccolo in A non può permettersi altro”.

Ma è più difficile il compito di vincere il campionato, come l’anno scorso, o quello di allenare una squadra nuova in A?
“Penso sia molto più semplice il compito di quest’anno”.

(Bologna FC official website)