Sarà inaugurato a fine settembre in via Pomposiana 325 a Marzaglia il nuovo Centro polifunzionale di Protezione civile. Il Consiglio comunale di Modena, nell’ultima seduta prima della pausa estiva, ha approvato il regolamento di gestione con una delibera presentata dall’assessore all’Ambiente Giovanni Franco Orlando. A favore tutti i consiglieri presenti tranne Adolfo Morandi, Fi-Pdl, astenuto.

Per la costituzione del centro, sancita da una legge regionale del 2005, il Comune ha messo a disposizione un’area a Marzaglia. Le spese di gestione saranno ripartite al 50% tra Comune e Provincia di Modena, con una stima per il primo anno di circa 50 mila euro per ciascun ente. Il regolamento è stato concordato da un gruppo al quale hanno preso parte gli assessori comunale e provinciale all’Ambiente e il presidente della Consulta provinciale del volontariato di Protezione civile.
“In quest’ultimo decennio sono aumentate le situazioni di rischio che possono richiedere interventi di protezione civile”, ha detto l’assessore Orlando, “e il nuovo centro servirà da coordinamento provinciale, sala operativa unificata, centro permanente di formazione professionale, magazzino ed area di ammassamento dei soccorritori in caso di emergenza. L’area di Marzaglia può consentire eventuali espansioni, può avere una funzione sovraprovinciale data la vicinanza con Reggio Emilia ed è ben collegata grazie alla vicinanza con i caselli di Modena Nord e di Campogalliano”.
Il terreno è di circa 36 mila metri quadri, le due case coloniche esistenti sono state trasformate in spazi per la formazione e centrale operativa. Ci sono poi 2mila metri quadrati di magazzino, spazio per unità abitative mobili come tende o container e parcheggi per i mezzi di protezione civile.

Nel dibattito, Andrea Galli (An) ha annunciato un voto a favore per “un intervento che mette in rete la Provincia, il Comune e il volontariato. Modena si è sempre distinta come città e come provincia in occasione dei cataclismi, dal Friuli all’Irpinia. Tante circostanze richiedono una capacità di intervento tempestiva di professionisti preparati e speriamo ci siano dei buoni frutti”.
Adolfo Morandi (Fi-Pdl) ha affermato: “si assegna alla protezione civile la nuova sede, con una spesa di gestione ordinaria preventivata di circa 102 mila euro, circa metà a carico del Comune di Modena. Sicuramente l’attività dei volontari è molto meritoria e la collettività deve essere loro grata. D’altra parte occorre considerare che i volontari devono offrire soltanto supporto in caso di gravi emergenze, ma non devono sostituirsi a chi è preposto ad assolvere questo ruolo. Il problema che credo sia necessario sottolineare riguarda il fatto che il volontariato non dovrebbe, se non in misura limitata e nelle emergenze, intervenire. Assegnare alla Consulta delle somme così elevate, per una gestione ordinaria, ci pare vada fatto con cautela. Sono somme anche di un certo rilievo e riteniamo non sia del tutto positivo. Crea una sorta di nuova forza di pronto intervento che si aggiunge a quelle già esistenti. Ci sono persone che si trovano poi in una situazione di gratitudine nei confronti dell’ente pubblico e si suppone che dovranno ricordarsene al momento del voto. Fa parte della politica di contributi a pioggia di questo comune. Riconosco anche aspetti positivi, ma ci tenevo ad evidenziare questi aspetti negativi”.
Mauro Tesauro dei Verdi ha detto: “con il regolamento di gestione della sede andiamo a completare quanto avviato nella scorsa legislatura. Le risposte della protezione civile arrivano non solo in occasione dei cataclismi, ma anche per eventi speciali e delicati come ingorghi, grandi concerti, eventi meteorologici particolari. Grazie alla nuova sede si mettono in condizione i volontari e gli operatori di fornire un servizio effettivo ed efficiente”.
Ercole Toni del Pd ha definito l’atto “un punto di arrivo per dare dignità agli operatori della protezione civile, che in precedenza erano ospitati in sedi non adeguate e utilizzavano mezzi di ripiego. Quella di oggi è una tappa importante. Il Comune di Modena ha contribuito con i fabbricati di proprietà in via Pomposiana e con le risorse necessarie a realizzare il progetto. Garanti del funzionamento saranno gli assessori provinciale e comunale e il presidente della Consulta del volontariato. Mi pare però inadeguata la somma destinata al funzionamento, non so se il materiale di scorta per esempio può rientrare in queste cifre. La protezione civile deve essere ben addestrata e non deve essere costretta a utilizzare mezzi inadeguati. È necessario conoscere al più presto i reali costi, per adeguare la delibera e attrezzare il centro di quanto necessario, pur evitando sprechi”.
Antonio Maienza (Popolari per il centrosinistra) ha affermato: “credo che in effetti questo centro logistico risponda alla possibilità di coordinamento delle attività di protezione civile, con una sala operativa, un centro permanente di protezione civile e un’area di ammassamento di mezzi e soccorritori. Mi auguro che possiamo essere in grado di rispondere alle emergenze che purtroppo capitano, nonostante ovviamente non ce le auguriamo. Dovremo essere capaci di fronteggiarle, rispondere ai rischi prevedendoli e dando ai cittadini le risposte che giustamente si attendono in termini di sicurezza”.

Mauro Manfredini (Lega Nord) ha dichiarato: “avere la sede non significa avere un coordinamento unificato. Spesso ci sono lamentele dei responsabili su questo, e auspico che la sede sia l’avvio di un reale lavoro di squadra. Voteremo sicuramente a favore ma questo è un punto molto importante”.
L’assessore ha precisato: “nel nostro paese, come osservato anche da Guido Bertolaso, la caratteristica è proprio la presenza di un ricchissimo tessuto di associazioni di volontariato che davvero fanno la differenza nella capacità di risolvere situazioni. Viene riconosciuto come un sistema duttile, efficace ed efficiente anche a livello internazionale. Sono d’accordo con Toni, le risorse probabilmente sono anche ridotte rispetto a quelle che sarebbero le esigenze. Sul tema del coordinamento e la necessità di migliorarlo c’è il nostro impegno, credo si possa fare ancora qualcosa ma le basi logistiche comuni sono importanti.

Olga Vecchi (Fi-Pdl): “sono andata a vedere il luogo in cui sarebbe nata questa sede. Credo però che si faccia troppo poco. Basta un temporale per mandare la città sotto l’acqua. Le casse d’espansione sono servite ma non bastano. Servono ancora più interventi, i problemi non solo sono sempre gli stessi ma sono aumentati”.