Gli organi dirigenti di Ascom Confcommercio e della Famiglia Artigiana Modenese si sono incontrati con i responsabili d’area dei tre principali gruppi bancari operanti sulla provincia: Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banco Popolare di Verona San Geminiano e San Prospero e Unicredit Banca per discutere la situazione economica provinciale e fare il punto sui rapporti tra le banche locali e le piccole medie imprese del commercio, dell’artigianato dei servizi e del turismo, alla luce delle turbolenze e delle difficoltà in atto sui mercati.


Ascom Confcommercio Fam ha sottolineato che ci sono alcuni segnali di rallentamento del credito alle pmi e pur comprendendo l’esigenza di aumentare la patrimonializzazione delle banche, questa non può ricadere sulle imprese e sulle famiglie del territorio a pena di creare gravi difficoltà al sistema economico locale.
Ha ricordato alle banche che non possono disattendere la missione a cui sono state chiamate che non possono in alcun modo abdicare al ruolo propulsivo che da sempre svolgono per l’economia del territorio.

Le banche hanno però rassicurato che negli ultimi mesi gli impieghi in provincia di Modena non hanno conosciuto contrazioni e che per il prossimo futuro dovrà sì essere applicata maggiore attenzione nell’erogazione del credito, ma che questo non deve essere visto come una minaccia ma un’opportunità per le imprese sane e meritevoli di fiducia.

In questo scenario poi acquisterà sempre maggior valore il ruolo per l’accesso al credito delle pmi a tassi agevolati delle cooperative di garanzia del territorio cui il sistema associativo di Ascom-Fam partecipa e contribuisce.
Non solo, l’impegno su questo tema è alto, al fine di rendere i confidi sempre più forti efficienti, pronti ed efficaci.

Al termine dell’incontro – che si inserisce nel quadro dei contatti e del dialogo tra il sistema associativo Ascom Confcommrcio Fam e le banche del territorio- è stata ribadita da tutti i presenti la volontà di continuare a lavorare insieme, per contribuire a contrastare un clima di sfiducia che rischia di nuocere ulteriormente all’economia della nostra provincia e non far mancare il credito alle imprese che ne hanno bisogno.