Il Comune da diverse settimane ha avviato il progetto di sostegno sociale rivolto residenti del Palazzo di Via Circonvallazione 189. Dai primi di dicembre infatti è attivo uno Sportello, composto da un operatore dell’agenzia casa e da un mediatore culturale di lingua araba, presso il quale tutti gli abitanti del palazzo, informati nelle settimane precedenti attraverso una lettera in due lingue recapitata personalmente, si sono rivolti per avere informazioni sul tipo di sostegno a loro rivolto.


Per ognuna delle famiglie con minori è stato individuato un appartamento e ad ogni singolo residente è stata proposta una soluzione abitativa: i criteri con i quali verrà assegnato il sostegno, reso possibile dal finanziamento destinato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena al progetto presentato dal Comune, sono stati approvati dalla Giunta Comunale il 4 dicembre scorso.
Il progetto è stato illustrato nel corso della mattinata ai sindacati (Cgil, Cisl e Sicet) i quali, nei giorni scorsi, avevano chiesto al sindaco un incontro informativo sul sostegno sociale previsto per i residenti.
Gli interventi saranno attuati solo nei confronti di abitanti regolarmente presenti nel condominio, come rilevato nel corso dei sopraluoghi condotti dalla Polizia Municipale, e in possesso di carta di soggiorno o permesso di soggiorno o di contratto di lavoro.
Il Comune procede alla concessione degli alloggi destinati ai nuclei familiari o alla concessione del posto letto ai singoli adulti, nonché all’erogazione dei contributi economici, sulla base della verifica di tali requisiti. Sono infatti differenti le modalità di intervento nei confronti degli adulti singoli rispetto ai nuclei familiari, in ragione delle diverse prospettive di inserimento abitativo.
Famiglie proprietarie/locatarie

Le abitazioni sono state reperite in diverse zone di Sassuolo, escluso il quartiere Braida.

In attuazione dei criteri individuati con la delibera, si è proceduto all’assegnazione degli appartamenti alle famiglie (in tutto circa 30 persone) individuando anche il canone mensile a carico degli assegnatari.

Il sostegno assicurato dal Comune è distinto, a seconda si tratti di famiglie proprietarie o famiglie locatarie dell’alloggio di Via Circonvallazione.
– Alle famiglie proprietarie dell’alloggio, il Comune assicura il reperimento e l’allestimento degli alloggi, le spese di trasloco, gli interventi di housing sociale successivi al trasloco e un contributo, pari all’importo totale del canone concessorio, fino alla data di perfezionamento dell’atto di vendita o conferimento dell’appartamento alla Società di Trasformazione Urbana, e comunque per non oltre 12 mesi.
– Alle famiglie locatarie, il Comune assicura il reperimento e l’allestimento alloggi, le spese di trasloco e gli interventi di housing sociale successivi al trasloco.
Ad oggi, già quattro delle otto famiglie con minori si sono trasferite nei nuovi alloggi, e si prevede che entro qualche giorno tutte le famiglie si trasferiranno.
Per i singoli (indicativamente 40 persone) sono stati individuati, in linea di massima, 14 appartamenti, assegnabili al canone mensile di € 242, compresivi di utenze condominiali e arredi.
Il sostegno assicurato dal Comune è differente, a seconda si tratti di singoli proprietari o locatari dell’alloggio di Via Circonvallazione.
– Ai singoli proprietari del’alloggio, il Comune assicura il reperimento e l’allestimento degli alloggi, le spese di trasloco, le spese per utenze e condominiali, un contributo, pari all’importo totale del canone concessorio, fino alla data di perfezionamento dell’atto di vendita o conferimento dell’appartamento alla Società di Trasformazione Urbana, e, comunque per non oltre 12 mesi, interventi di housing sociale successivi al trasloco.
– Ai singoli locatari dell’alloggio, il comune assicura il reperimento e l’allestimento alloggi, le spese di trasloco, le utenze e le spese condominiali e gli interventi di housing sociale successivi al trasloco.
Per i singoli domiciliati (indicativamente 40 persone) è previsto un contributo una tantum finalizzato ad agevolare l’autonomo reperimento di soluzioni abitative alternative, sia per la prima accoglienza temporanea presso alberghi sia per affrontare i pagamenti richiesti in via anticipata per la stipula di un contratto di locazione. Il pagamento avverrà solo su presentazione di contratto che documenti il reperimento autonomo di una soluzione abitativa alternativa.
Gli interventi saranno attuati solo nei confronti di abitanti regolarmente presenti nel condominio, come rilevato nel corso dei sopraluoghi condotti dalla Polizia Municipale, e in possesso di carta di soggiorno o permesso di soggiorno o di contratto di lavoro.
Le famiglie: criteri di assegnazione degli appartamenti e di definizione del canone
Gli appartamenti sono stati assegnati tenendo conto della composizione e dell’ampiezza del nucleo familiare. Il relativo canone mensile d’uso, a titolo di rimborso in quota largamente prevalente delle spese sostenute dalla Amministrazione, è determinato, in misura diversificata, per ciascun nucleo familiare in base al canone di locazione effettivamente corrisposto dal Comune, alle dimensioni dell’appartamento, alla capacità reddituale del nucleo familiare concessionario, all’eventuale presenza di arredi, all’onerosità legata alle utenze centralizzate. La media del canone degli appartamenti destinati alle famiglie è di 440€.
Si prevede la decadenza dalla concessione dell’alloggio o del posto letto in caso di morosità, accertamento di mancata stabile occupazione dell’alloggio o del posto-letto, fatto salvo assenze comunicate preventivamente e motivate, destinazione dell’alloggio diverso da quello di uso abitativo o utilizzo del medesimo per attività illecite, rifiuto di consentire l’accesso agli alloggi da parte degli operatori dell’housing, ospitalità, anche gratuita, di altre persone oltre a quelle autorizzate con la concessione, mancata comunicazione immediata in caso di reperimento di autonoma soluzione abitativa.
Il progetto “La riqualificazione dell’area di Via Circonvallazione 189” prevede, come si è scritto, lo svolgimento di attività di mediazione linguistico-sociale finalizzata all’accordo con i residenti nella fase di individuazione di nuove soluzioni abitative. Ad essa segue l’attività di housing sociale finalizzata all’accompagnamento, all’inserimento e all’abitazione nei nuovi alloggi.
In particolare, l’attività di housing sociale è volta a mediare conflitti culturali fra gli inquilini, a regolare prassi di buona convivenza e all’affiancamento nelle procedure legate alla gestione dell’alloggio in una logica di risoluzione delle problematiche legate agli inserimenti abitativi.

Tale attività, svolta mediante affidamento di servizio ad operatori specializzati, comprende il verbale consegna locali e arredi al momento dell’ingresso, l’attivazione delle utenze, la consulenza all’utenza sulla comprensione del nuovo contesto abitativo (impianti, regole condominiali e di convivenza, corretta conduzione dell’appartamento, l’azione di mediazione sia mediante presa di contatto con vicini che con l’Amministratore condominiale e la partecipazione alle assemblee di condominio.

Il Sindaco: l’azione di risanamento dello stabile passa anche attraverso il sostegno sociale
“Nel predisporre la documentazione che ha portato alla firma dell’ordinanza di sgombero dello stabile, resasi necessaria dopo diverse ordinanze di ripristino delle condizioni di sicurezza rimaste disattese, abbiamo voluto avviare anche la fase che ci permette ora di attuare un progetto di sostegno sociale agli abitanti del palazzo. Un sostegno reso possibile dal finanziamento destinato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena al progetto presentato dal Comune”.
Così il sindaco Graziano Pattuzzi sul progetto sociale destinato agli abitanti del palazzo oggetto dell’ordinanza di sgombero firmata il 4 dicembre scorso.
“Un sostegno indispensabile – spiega Pattuzzi – per non aggiungere disagio a disagio, tensione a tensione ed emarginazione ad emarginazione: la recente storia della nostra città, le tristi cronache di emarginazione di tante realtà urbane italiane ed europee, ci raccontano come le comunità locali, in tutte le loro componenti e per quanto in loro potere, debbono farsi carico di evitare, prevenire e contrastare la creazione di emarginazione e conflitti”.
“Non possiamo – continua il sindaco – procedere al risanamento dello stabile e attuare strumenti a tutela della sicurezza di chi vi abita – perché tale è la motivazione dell’ordinanza di sgombero – senza accompagnare queste azioni al sostegno sociale di chi, a causa dell’ordinanza stessa, si trova senza un appartamento. Esigendo, da parte loro, il rispetto delle regole che come Giunta abbiamo stabilito debbano essere alla base dell’intervento di sostegno: il sostegno è infatti destinato solo agli abitanti regolarmente presenti nel condominio e in possesso della carta di soggiorno o del permesso di soggiorno o del contratto di lavoro”.
“Gli esercizi commerciali presenti nello stabile (rispetto ai quali il progetto di sostegno sociale finanziato dalla Fondazione, finalizzato a rispondere alle esigenze di tipo abitativo, non prevede risorse) a ragione in questi giorni hanno manifestato al Comune la difficoltà della condizione nella quale alcuni di loro vengono a trovarsi a causa dell’ordinanza di sgombero: nei casi in cui l’attività commerciale esercitata rappresenta l’unico e essenziale sostentamento della famiglia, lo sgombero rappresenta sicuramente un evento di particolare gravità. La Giunta comunale si è riservata di valutare se e quale può essere l’aiuto destinato a loro, compatibilmente con le risorse disponibili e nell’assoluta garanzia delle regole al cui rispetto è tenuta l’Amministrazione comunale”.