Innanzitutto ci si deve chiedere a che punto sarebbe, oggi, la situazione relativa alla sicurezza a Sassuolo se non ci fosse stato il Sindaco Pattuzzi. Tra le priorità programmatiche di questa Amministrazione c’era e vi è il capitolo sicurezza.

Ciò ha richiesto la capacità di intervenire per risolvere situazioni critiche, insostenibili ed inaccettabili con lo scopo di distinguere, isolare e sradicare chi commette atti criminosi da chi ha bisogno di aiuto per staccarsi dall’emarginazione sociale (cosa diversa la destra che militarizza le città dove non serve). Questa zona della nostra città simbolo della sconfitta sociale da anni degradata e a rischio è stata oggetto di particolare attenzione nella logica di renderla più sicura. La risposta non è stata solo l’intensificazione delle forze dell’ordine. Abbiamo lanciato in questi anni varie iniziative tese a rendere il quartiere vivo e libero, mercati, feste, manifestazioni varie, investimenti eccezionali ancora in corso ,l’acquisto e la ristrutturazione di edifici degradati, aree commerciali traslocati dai centri abitati, evidenti miglioramenti sul piano urbanistico, miglioramenti continui. Abbiamo mantenuta la promessa,grazie ad una azione complessa di ascolto, nel quale la gente ci è stata vicina, si è risvegliato un senso di appartenenza dei residenti, responsabile e propositivo, associazioni e comunità che danno un esempio nell’accoglienza e nello spirito di umanità (cosa non gradita alla destra che militarizza le città). Anche questo uno degli obbiettivi di questo Sindaco, investire non più su un sociale generico ma diretto ad associazioni che nel territorio investono e partecipano ad una nuova convivenza comune ed è previsto nei prossimi 5 anni un definitivo piano di riqualificazione di tutto il quartiere. In conclusione molto si è fatto e molto si deve fare. Il ricorso a strumenti straordinari giustificati al fine di controllare, monitorare, compiere azioni di prevenzione, e disturbo di comportamenti illegali spesso caratterizzati da manifestazioni di violenza sproporzionata ed evitare zone “franche” difficili da gestire. Questi sono decisioni importanti e complicati ci si deve schierare, non si può stare a guardare dalla finestra, il messaggio va a tutta la città ai cittadini vecchi e nuovi.

Nicola Caserta