La Befana Comunista porta il carbone a Hera Modena perché, anche nel 2008 (come negli anni precedenti) non è riuscita ad attuare una politica di gestione dei rifiuti capace di incrementare significativamente la raccolta differenziata.

Gli ultimi dati disponibili* ci dicono che Hera Modena ha incrementato la raccolta differenziata solamente del 2,3% passando dal 34,1% del 2006 al 36,4% del 2007. Di questo passo anche l’obiettivo (non particolarmente ambizioso) fissato dal Piano provinciale di Gestione dei Rifiuti di raggiungere il 55% di rifiuti differenziati sarà perseguito da Hera solo nel 2013!
Hera, con il suo 36,4%, è infatti ultima fra i soggetti gestori dei ciclo dei rifiuti per capacità di attuare la raccolta differenziata: nel 2007 Geovest ha raggiunto il 56%, mentre Aimag ha superato il 46%.
Appare a questo punto evidente come la scelta di Hera di perseguire un modello di smaltimento dei rifiuti basato sull’incenerimento sia direttamente collegata con la scarsa propensione ad investire sulla raccolta differenziata. Dal momento in cui si sceglie di mettere in funzione un impianto capace di incenerire 240.000 tonnellate all’anno di rifiuti è già stato dichiarato che si va nella direzione opposta alla raccolta differenziata dei rifiuti e al loro riutilizzo. Peccato che questa scelta la paghino i cittadini e l’ambiente.
Infatti a fronte di questi dati negativi è invece in costante crescita la tariffa che i cittadini modenesi debbono pagare ad Hera, con un incremento già fissato per il 2009 del 2,8%.
Contemporaneamente apprendiamo (sito gruppohera.it, pagina “analisi degli affari”**) che i “i ricavi dell’area ambiente alla fine del 2007 mostrano un incremento del 2,6%, passando dai 539,7 milioni di euro del 2006 ai 553,6 dell’analogo periodo di quest’anno. L’aumento delle vendite è legato ai maggiori ricavi di igiene urbana per gli adeguamenti tariffari ottenuti ed i maggiori servizi erogati”. Sullo stesso sito si legge (sito gruppohera.it, pagina “la politica dei dividendi”***) che dal 2002 ad oggi l’utile netto del gruppo Hera è stato del 23,7% con un incremento annuale dei dividendi per gli azionisti del 18%!
Questi dati sono la prova lampante di come la privatizzazione dei servizi pubblici (acqua, energia, gas, gestione rifiuti) consegni nelle mani dei privati, che poi di fatto operano in regime di monopolio, miniere d’oro senza che i Comuni abbiamo l’effettiva capacità di incidere sulle scelte aziendali dei soggetti gestori e sulle politiche tariffarie.
Per fare un esempio, nessuno ci ha ancora spiegato perché anche a Modena non si può passare alla raccolta porta a porta con tariffazione puntuale, sistema collaudato, che in altre realtà ha consentito sia di contenere i costi, sia di ridurre la quantità di rifiuti destinata all’incenerimento.
Infine, a fronte di dati economici così positivi per il gruppo hera, non si comprende per quale motivo, in un anno di crisi economica come il 2009, il Comune accetti un ulteriore crescita delle tariffe. Se qualcuno deve fare dei sacrifici, è meglio che siano gli azionisti di Hera e non i lavoratori, i pensionati e le piccole attività commerciali e produttive modenesi.
Per questi motivi oggi la Befana Comunista consegna a Hera il carbone e chiede al Comune di Modena di respingere la proposta di Hera di applicare per l’anno 2009 un incremento tariffario del 2,8%, procedendo quanto prima ad effettuare la verifica sui costi del completo passaggio alla raccolta porta a porta richiesto fin dal marzo del 208 con un odg del Consiglio Comunale.

* fonte: notiziari n° 7 e 10 dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti
** fonte: http://be.gruppohera.it/analisi_area_affari/area_ambiente/081.html
*** fonte: http://be.gruppohera.it/focus_tematici/politica_dividendi/pagina21-081.html

(Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Modena)