Un “Aterballetto Day”, domani, venerdì 16 gennaio, celebrerà il trentennale della Compagnia con dibattiti, proiezioni, spettacoli nella sede della Fondazione in via della Costituzione 39, a Reggio Emilia.


L’Aterballetto Day verrà aperto alle 17 da un incontro su “sviluppo e città creative ai tempi della crisi, con la partecipazione di Graziano Delrio (sindaco di Reggio Emilia), Alberto Ronchi (assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna), Cristina Carbognani (presidente Api Reggio Emilia), Enrico Bini (presidente Cciaa Reggio Emilia). Introducono Nicola Bigi (Università di Modena e Reggio Emilia) e Giovanni Ottolini (direttore Fnd / Aterballetto), presiede Giovanni Valter Burani (presidente Fnd / Aterballetto).

Tra le altre iniziative “Aterballetto Story: storia di una compagnia italiana attraverso le immagini del repertorio”, con 30 anni di spettacoli in Dvd, dalle origini ad oggi (dalle ore 19), a seguire un omaggio a Mauro Bigonzetti con proiezione dei video-documentari prodotti dalla Tv tedesca Zdf (ore 19.30 – 20.00). Quindi Bruno Moretti eseguirà dal vivo al pianoforte brani tratti dal repertorio musicale di Aterballetto e dalle 20,45 presentazione dello studio sulla nuova creazione di Eugenio Scigliano (“Casanova”), che debutterà con la Compagnia nell’estate del 2009. Dalle 21,15 Massimo De Rossi: Frammenti Casanoviani, recital a due voci, ed a seguire coreografie di Mauro Bigonzetti con estratti da “Songs – Terra – Cantata”.

Col 2009 per Aterballetto si apre anche una nuova stagione di creazione artistica e di nuovi percorsi di lavoro, in virtù dei cambiamenti avvenuti nell’ultimo anno che ha visto Mauro Bigonzetti diventare coreografo principale della Compagnia e lasciare la direzione artistica nelle mani di Cristina Bozzolini.

Aterballetto ha costituito, 30 anni fa, la più importante innovazione per le compagnie di danza italiane. Si è formata guardando ai modelli del nord Europa, fondati su un repertorio di autori/coreografi contemporanei, sulla qualità di danzatori solisti senza gerarchia e di fatto co-autori, sulla capacità di portare la danza ad un pubblico più vasto.

L’esperienza dell’ultimo decennio di Aterballetto, contraddistinto e valorizzato dalla direzione e dal talento coreografico di Mauro Bigonzetti, ha di fatto consolidato questa peculiarità, rendendola la più internazionale ed affermata compagnia italiana di balletto moderno e contemporaneo.
La sede della Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto è uno spazio postindustriale, che si sta cercando di trasformare in un luogo sempre più aperto e percorso da una trasversalità di esperienza e linguaggi e che da questa stagione sarà trasformato anche in luogo di spettacolo, con appuntamenti all’insegna della re-interpretazione del repertorio.
In Fonderia, si realizzeranno anche quest’anno week-end di alta formazione per danzatori aspiranti professionisti, corsi di aggiornamento per insegnanti, workshop, che la rendono, di fatto, una vera e propria Factory della danza.

Ma la realtà muta rapidamente e la struttura cerca di essere attenta ai cambiamenti culturali, coltivando il meglio della tradizione e del grande sedimento culturale del passato. Partendo dunque da una feconda avventura artistica, contrassegnata da un confermato rapporto di collaborazione con Bigonzetti, la nuova direzione ha deciso di rafforzare ancora di più questa linea, caratterizzando il nuovo corso da un lato incoraggiando il lavoro di nuovi coreografi, dall’altro con la realizzazione di format produttivi che consentiranno anche ai teatri di piccola e media dimensione di proporre la qualità del prodotto Aterballetto con spettacoli a serata intera.

Sono innovazioni importanti nell’organizzazione della struttura che consentiranno al pubblico italiano ed internazionale di ampliare conoscenza ed apprezzamento per una eccellenza artistica italiana, costruitasi con grande impegno in questi 30 anni, grazie alle politiche pubbliche della Regione Emilia-Romagna e della città di Reggio Emilia, oltre all’essenziale riconoscimento e sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.