I modenesi frequentano i teatri più della media nazionale, il 45 per cento degli assidui ha un abbonamento (soprattutto al Comunale e allo Storchi), i biglietti sono ritenuti costosi (in particolare quelli della lirica) e le donne fanno la parte del leone nella composizione del pubblico: rappresentano sempre oltre il 50 per cento del totale, con picchi dell’80 per cento nella danza.
Questi dati emergono da un’indagine sul pubblico dello spettacolo dal vivo a Modena condotta da Tindara Addabbo e Stefania Saltini del dipartimento di Economia politica dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Le due studiose hanno sottoposto 4 mila 406 questionari al pubblico che frequenta i teatri e gli spettacoli di musica concertistica e cameristica, lirica, balletto e prosa organizzati sia da istituzioni che dalle principali associazioni del territorio: teatri Comunale, Storchi e Passioni, rassegna VivaVoce, Gioventù musicale d’Italia, festival Grandezze&Meraviglie, Associazione Amici della musica, Corale Gazzotti e Teatro dei Segni.
I risultati della ricerca saranno illustrati nel seminario “Cultura e qualità della vita urbana: lo spettacolo dal vivo a Modena”, in programma venerdì 20 febbraio alle 15 al Teatro San Carlo, in via san Carlo 5, per iniziativa dell’assessorato alla Cultura del Comune e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Interverranno l’assessore comunale alla Cultura Mario Lugli, il presidente della Fondazione Andrea Landi, Tindara Addabbo e Stefania Saltini del dipartimento di Economia politica dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Michele Trimarchi del Centro europeo per l’organizzazione e il management culturale e Pier Giorgio Giacchè dell’Università di Perugia.

Per quanto riguarda la richiesta di teatro e di concerti musicali, la provincia di Modena e la regione Emilia-Romagna si distaccano positivamente rispetto alla media nazionale e il capoluogo si attesta su livelli di domanda più alti della media provinciale e più in linea con quelli della media dei comuni con più di 50 mila abitanti nel Nord Est. Il 45 per cento del pubblico è abbonato, soprattutto a Comunale e Storchi, anche se gli spettatori dei due teatri, soprattutto il pubblico della lirica, considera elevato il prezzo del biglietto.
Netta la prevalenza del pubblico femminile, sempre superiore al 50 per cento del totale, con picchi dell’80 per cento nella danza. L’età media più elevata (oltre i 50 anni) si registra, in particolare, per l’opera e per i concerti, mentre la più bassa si segnala per la prosa proposta dal Teatro delle Passioni, che esercita una forte attrattiva nei confronti dei più giovani, per le rassegne “Altro suono” e “Altra danza” del Comunale e per la rassegna VivaVoce. Molti tra coloro che frequentano le sale teatrali hanno inoltre una laurea o un titolo superiore
Infine, proviene da fuori provincia il 36 per cento del pubblico dalla rassegna “Altro suono”, il 32 per cento di chi assiste all’opera o alla rassegna “Altra danza”, il 26 per cento degli spettatori del Teatro delle Passioni e il 23 per cento di coloro che seguono il festival Grandezze&Meraviglie.