Sembra arrestarsi il trend di crescita delle immatricolazioni all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Dopo anni di performance positive, al 31 gennaio 2009 le matricole dell’Ateneo modenese-reggiano, ovvero coloro che si sono iscritti per la prima volta al sistema universitario italiano (un dato che non tiene conto di eventuali trasferimenti o cambiamenti di corso degli studenti) erano 3.775, distribuiti in questo modo: 2.828 a Modena e 947 a Reggio Emilia.

L’anno prima, alla stessa data, i nuovi arruolati erano stati 4.062. Questo equivale ad un calo del – 7,06%, ovvero 212 matricole in meno a Modena (- 6,97%) e 75 in meno a Reggio Emilia (- 7,33%).

“C’è stata una flessione, ma non è certamente drammatica in quanto si deve tener conto che l’anno scorso avevamo avuto sui dati definitivi raccolti dal MIUR al 31 luglio 2008 un forte incremento (+9.47%), uno dei più alti in assoluto in Italia tra le cosiddette Università generaliste. Ed anche il calo denunciato da più parti, dopo l’entrata a regime del 3+2, da noi non è stato avvertito. Nel complesso si può affermare che lo sboom, in parte accentuato dal decremento delle nascite in Italia alla fine degli anni ’80 e negli anni ’90, nel nostro Ateneo non ha lasciato conseguenze rilevanti. Manteniamo, anche ora, nonostante la flessione i livelli del 2003/2004. E poi si tenga in considerazione che noi soffriamo – mi si passi l’espressione – rispetto ad altri Atenei della presenza di un contesto territoriale caratterizzato da alti indici di occupazione e molti giovani neodiplomati, – è stato così fino ad ora – preferiscono avviarsi al lavoro piuttosto che proseguire la propria formazione con un percorso universitario. Le cose nel futuro – anche se non ce lo auguriamo – potrebbero cambiare. Per questo la flessione potrebbe essere solamente fisiologica, un semplice episodio di assestamento” commenta il Rettore prof. Aldo Tomasi.
Anzi, se si confronta il dato più recente delle immatricolazioni 2009 (preso al 31 gennaio) con i dati definitivi (presi al 31 luglio 2008) dell’ultimo anno accademico, quello del 2007/2008, quando si era avuto l’exploit di 3.530 nuove matricole, un risultato quindi inferiore al parziale preso al 31 gennaio 2008 per l’abbandono nel corso dell’anno di 532 matricole (- 13,09%), ovvero – 338 matricole a Modena corrispondenti al –11,12% e – 194 a Reggio Emilia corrispondenti al -18,98%, che avevano rinunciato a proseguire gli studi, si nota piuttosto un progresso del + 6,94% e segnatamente: + 4,66% a Modena e + 14,37% a Reggio Emilia.
“E’ vero –continua il Rettore prof. Aldo Tomasi – che il confronto non è omogeneo, poiché al 31 gennaio si registrano le immatricolazioni di tutti coloro che sono in regola col pagamento della sola prima rata delle tasse universitarie, mentre al 31 luglio si prendono coloro che hanno versato interamente la tassa di iscrizione, ovvero le due rate previste, ma si può già notare, forse come effetto della crisi, che nell’Anno Accademico in corso sono in diminuzione le matricole che abbandonano e questo ci fa ben sperare rispetto al risultato consolidato che avremo a fine anno, al 31 luglio 2009”.
La contrazione, tuttavia, appare meno evidente se si prendono in considerazione per i medesimi corsi di laurea gli iscritti al primo anno di corso, tanto che il numero complessivo degli iscritti al primo anno dei corsi di laurea (triennali, specialistiche e magistrali a ciclo unico e vecchio ordinamento, quelli dove basta per iscriversi il semplice diploma di maturità) viene corretto in maniera sostanziale.
Complessivamente gli iscritti al primo anno dei corsi di laurea dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (escludendo le specialistiche, cui si accade con la laurea di primo livello) al 31 gennaio 2009 sono 4.581, contro i 4.742 dell’anno scorso alla stessa data, equivalenti ad un – 3,38%, che sono distribuiti: 3.269 (- 3,48%) su Modena e 1.312 su Reggio Emilia (-3,17%), con un progresso del + 0,24% a Modena e del + 0,61% a Reggio Emilia rispetto ai dati definitivi risultanti al 31 luglio 2008.

ANALISI A LIVELLO DI FACOLTA’
Al 31 gennaio 2009 evidenziano, rispetto ad un anno prima, performance positive soprattutto le facoltà reggiane. Un vero e proprio exploit per Agraria che mette a segno un incremento delle immatricolazioni del + 121,05%. Ma, si sono ben comportate anche Scienze della Formazione (+ 4,23%) e Ingegneria di Modena (+ 1,5%). Arranca, invece, Lettere e Filosofia, che arretra del – 27,77%, e così pure Scienze della Comunicazione e dell’Economia (- 20,77%), presentatasi con una triennale in meno, e Medicina e Chirurgia a Modena (- 13,77%), anche se ciò – va precisato – è dovuto ad un ritardo nello scorrimento delle graduatorie di assegnazione dei posti disponibili sui suoi corsi di laurea tutti quanti proposti a numero chiuso e che verranno certamente coperti per intero, e Bioscienze Biotecnologie (- 13,65%), che ha introdotto da quest’anno il numero programmato di accessi ai suoi corsi di laurea. In assoluto la facoltà con più nuove matricole è quella di Economia “Marco Biagi” con 695, che precede Ingegneria di Modena, che ne ha raccolte 540, Medicina e Chirurgia con 447 e Giurisprudenza arrivata a 432. Dopo viene Scienze della Comunicazione e dell’Economia con 337.
CORSI PIU’ GETTONATI
A livello di singoli corsi di laurea il più numeroso è Economia e Marketing Internazionale, che ha raccolto 337 matricole, immediatamente seguito a ruota da Economia Aziendale, preferito da 313 matricole. Terzo posto per la laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza, scelta da 275 neodiplomati. Vengono, quindi, il corso di laurea in Biotecnologie con 169 immatricolazioni, Ingegneria meccanica con 160 e Scienze della comunicazione con 155. Quelli, invece, con meno matricole sono Scienze Geologiche (12), Scienze Naturali (14), Ingegneria delle Telecomunicazioni (16), Ingegneria dell’integrazione di impresa e-business entrambi con 16 e Tecniche erboristiche con 19.
PROVENIENZA GEOGRAFICA
Va aumentando, invece, l’attrazione dei fuori sede per il nostro Ateneo. Infatti, disaggregando il dato delle immatricolazioni secondo la provenienza geografica si nota che cresce progressivamente il numero delle matricole da fuori regione. Oggi sono 778, ovvero 88 in più rispetto all’anno scorso (+ 12,75%). Ma, cresce anche il numero di studenti che vengono da altre province dell’Emilia Romagna: 208 contro 186 (+ 11,82), mentre resta sostanzialmente invariato il numero di matricole straniere: 216 contro 215 dell’anno prima. A questo proposito va però precisato che si sta verificando un riequilibrio a favore dei Paesi europei. Nel 2007/2008 le matricole di provenienza europea erano state 83, mentre quest’anno sono 102.
In particolare, nell’ultimo triennio la percentuale dei fuori regione è aumentata di oltre due punti, essendo passata dal 18,21% nel 2006/2007 agli attuali 20,61%.
Praticamente è rappresentata tutta l’Italia, poiché le nuove matricole rappresentano ben 94 province, con punte decisamente alte per quanto riguarda quella di Mantova (151), Lecce (77), Foggia (55), Verona (25), Taranto e Milano (24), Matera (23), Bari (22), Salerno (20). Altrettanto variegata l’internazionalità raggiunta dall’Ateneo. Le nazionalità presenti tra le matricole sono 67. Molto forte la comunità albanese (42 matricole) e camerunese (33matricole), seguite da quella romena (20) e del Sharawi (19), ma c’è anche chi viene dal Laos, dall’Alto Volta, dalla Bolivia e, perfino, dall’Iran e dal Madagascar.

“Il nostro Ateneo – interviene il Pro Rettore prof. Sergio Paba – si conferma come una delle realtà universitarie italiane con maggior capacità di attrazione di studenti stranieri. La percentuale del 5,7% è la più alta in regione, dopo Bologna, e quasi il doppio di quella media italiana. Il dato è in parte influenzato dai forti flussi migratori che interessano le province di Modena e Reggio Emilia, ma questo è vero in generale anche per le altre università italiane. Rispetto ai sistemi universitari dei principali Paesi europei, tuttavia, il grado di internazionalizzazione è ancora troppo basso e certamente non coerente con la forte vocazione internazionale dei nostri territori e della nostra regione. L’Ateneo ritiene l’internazionalizzazione uno dei principali obiettivi strategici per il futuro. Nei prossimi anni saremo impegnati in primo luogo ad aumentare e consolidare il numero degli studenti che provengono dall’Europa dell’Est e dall’Africa, cercando di attrarre da queste aree gli studenti migliori e di offrire loro adeguati servizi di accoglienza e più efficaci corsi di italiano per facilitare il loro inserimento. In secondo luogo, è in atto uno sforzo considerevole per aumentare sensibilmente il numero di studenti che provengono dai Paesi asiatici e segnatamente dalla Cina. A questo proposito, sono stati recentemente siglati degli accordi e delle convenzioni con importanti Atenei cinesi, oltre ad una significativa e costante partecipazione del nostro Ateneo alle fiere internazionali dell’istruzione universitaria che si tengono in questo importante Paese”.