Dal “Pinocchio Nero”, il film che per protagonisti un gruppo di ragazzi di strada e il loro percorso di emancipazione attraverso il teatro, fino allo spettacolo teatrale “Kohlhaas” il cui ricavato servirà a finanziare la costruzione di un pozzo d’acqua nel villaggio di Diagaba in Mali, nell’Africa nord occidentale. Oggi Baden ya, propone una giornata di solidarietà e spettacolo che vedrà protagonista l’attore e regista teatrale Marco Baliani.

La manifestazione organizzata dall’associazione Yelen (Speranza) con il patrocinio di Comune, Provincia di Modena, Regione Emilia Romagna e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, oggi inizia alle 16.30, con la proiezione del film di Angelo Loy, presso la Facoltà di economia dell’Università di Modena, in via Berengario 51, aula 4.

A seguire, dalle ore 17.30, incontro con il protagonista Marco Baliani che a Nairobi (Kenia) ha raccolto un gruppo di ragazzi di strada, dai 10 ai 17 anni, dando a loro la possibilità di recuperare il diritto alla vita recitando in una trasposizione teatrale africana dell’eterna favola del Collodi. Il documentario racconta quasi tre anni di questo percorso alla fine del quale i ragazzi lasceranno Nairobi, per la prima volta nella loro vita, per rappresentare la loro versione di Pinocchio in occidente. Le loro vicende seguono in parallelo le vicende del romanzo: all’inizio quasi fossero dei pezzi di legno senza identità, sopraffatti dalla fame, dagli abusi, intossicati dalla colla. La loro conquista della normalità passa attraverso una serie di prove e di scelte. Il loro recupero è un percorso di consapevolezza.
La serata prosegue presso l’auditorium della Fondazione M. Biagi, Largo M. Biagi 10, con lo spettacolo teatrale “Kohlhaas” di Remo Rostagno e Marco Baliani tratto da “Michael Kohlhaas” di Hinrich von Kleist. (Ingresso 10 euro, prevendita biglietti Fangareggi, via Emilia Centro 204, tel. 059 210097) “Kohlhaas” racconta la parabola di un uomo che conosce la giustizia solo nel momento in cui viene giustiziato e che ha come antagonista un principe pronto ad umiliarsi pur di arrivare al potere. Una lezione di vita impartita da pochi gesti che si ripetono instancabilmente divenendo segnali. Il cerchio troverà la perfezione soltanto nel finale, nel cappio a cui verrà impiccato Kohlhaas, ma la morte fa del protagonista non un vinto ma un eroe consapevole che non è il rosso del fuoco e del sangue che riscatta la giustizia ma lo stabilire un’armonia interna.

“E’ stata una sfida bella e difficile trasferire in narrazione e parola orale un universo così lontano e complesso come quello della parola scritta di Kleist – afferma Marco Baliani – Con Remo Rostagno, ci siamo messi alla ricerca di una nuova forma ove far precipitare l’anima della vicenda, che fin dall’inizio ci aveva affascinato. Le domande senza risposta, che solleva la storia di Kohlhas – cos’è la giustizia, quella umana e quella divina, e come può l’individuo ricomporre l’ingiustizia – fanno parte profondamente dei percorsi della mia generazione, quella segnata dal numero di riconoscimento ‘68”.