Sudare su libri e quaderni più a lungo fa bene al cervello. Sembra addirittura che l’aumentata frequenza scolastica obbligatoria negli ultimi 50 anni potrebbe ridurre i tassi di demenza fra gli anziani. Un team di ricercatori britannici ha confrontato le abilità mentali di un gruppo di oltre 14 mila ‘over 65′, scoprendo che quelli che erano andati a scuola piu’ a lungo ottenevano alla fine i risultati migliori.

Ecco perche’ gli studiosi dell’Universita’ di Cambridge sono convinti che, allungando ulteriormente la durata della scuola dell’obbligo, si potrebbe, in qualche modo, proteggere la mente dal rischio di demenza. Nel loro studio i ricercatori hanno confrontato i risultati ottenuti nei test di prontezza mentale da 9 mila ‘over 65′ nel 1991 con quelli di 5 mila coetanei analizzati nel 2002. Tutti sono stati sottoposti a esami ad hoc per rilevare i primi segni di demenza. Ebbene, i ricercatori hanno identificato un piccolo ma significativo aumento della prontezza mentale delle persone del secondo gruppo, che hanno frequentato la scuola dell’obbligo piu’ a lungo degli altri. Gia’ era noto che la demenza e’ meno frequente in persone che hanno studiato piu’ a lungo, questo perche’ lo studio aumenta il numero delle connessioni neurali. e di portare a termine compita ‘base’, come cucinare”. “Ma i cambiamenti iniziano molto prima. Questi studi sono importanti perche’ potrebbero influire su cosa e’ probabile che accada nel futuro”, aggiunge. Non solo. Modificare ulteriormente i limiti di eta’ per poter lasciare la scuola sarebbe utile, secondo Llewellyn, “per migliorare le abilita’ cognitive degli anziani, e anche per ridurre i tassi di demenza”.

Fonte: Adnkronos